Avete presente oro, incenso e mirra? Seee, sono arrivati i re magi! Tutto apposto? Sì sì, vedrai che fra un po’ mi passerà tutto. Io ti amo, tu mi ami? Sì. E allora dimmelo. Mamma, i mamo. Non posso più permettermelo altrimenti tu stai male. Ti sto chiamando da Roma, avrei potuto chiamare mio marito e invece chiamo te. Ai feedback non si risponde. Ma cosa ti è successo? Nulla, stavo solo recitando. I morti bisogna lasciarli andare. Ma non hai detto che ‘sta strada la fai ogni giorno? Il rumore delle rotelle sul pavimento e poi quello della porta che si chiude. Sembri una donna dell’Ottocento. Perché dovete sapere che l’attore è un fottuto narcisista. Mamma, arda: i ttampagna, ‘a nonna tua. Deficiente, egoista di merda; vai, vai a fare la puttana! Bambina, hai una profondità incredibile. Non te ne faccio una colpa, è solo un tuo limite. Ma tu ti depili le gambe per le gare o per vanità? Per vanità. Vai a casa se vuoi. No, ce la devo fare da sola, altrimenti avrà vinto lei. Per caso vi serve straordinario? Ma tu cosa vuoi da lui? La sua testa. È come quando hai un’auto nuova: un urto qui, una riga lì, che fa? Tanto nemmeno si vede, è vecchia. Ma quando l’auto è nuova, anche il singolo graffio si nota da lontano. Non è peccato? Bbavo io! Il rumore delle mattonelle rotte vicino al City Health. Antonio cosa? E’ morto, si è suicidato. Chissà che fine ha fatto quel signore. Ma come fai a dire certe cose in certi momenti? Da quando è finita stai scivolando sempre più giù. Mamma, tto andando! Dove amore? A e oive! No, grazie, sono gay. Intorno a te c’è un campo molto grande, tu emani energia positiva. Ma io vengo per te! Se continui così a cinquant’anni avrai delle zampe di gallina da poterci pescare i polpi! Ma che donna sei diventata? Guarda te e guarda me. Vedi di rimanere sveglia che non ricordo la strada. Bambina, hai colmato semplici pruriti estivi, il mondo è pieno di queste storie. Patrick divinooo!! I vino i nonno o beve. Hai tagliato i capelli? Sai com’è, noi donne abbiamo bisogno di vederlo nello specchio, altrimenti non ci crediamo. Mettiti qualcosa addosso e usciamo ma sbrigati che c’ho fame, stronzetta! Siediti su quella sedia e spara a cristina tutto quello che hai da dirle; poi ritorna alla tua sedia e rispondi. 18 orizzontale: Bacare! Bacare? Mah, secondo me non esiste. No no, è: bacare! Mah, forse becere… Sono uscita dall’albero e mi son resa conto che era solo un albero. Lisa nella sua bara bianca. Mamma, i ttattore! Perchè tre piatti? Perché mangi con noi. Più fesso io che ho speso venti euro per non farti seder per terra! Io sopra quelle cose non ci mi siedo, son contraria. Sono stanca, molto stanca. Chi è? Gli amici di Salice. Sbagli sempre! Mamma, che tt’è? Parte tutto dal diaframma. I silenzi di mio padre. Buona pasqua di resurrezione. Come stai? Bene, sono serena. Abbracciami. Ehi, dove stai? A casa. Aspettami, sto arrivando. Pietà, ti prego, pietà. Vorrei passare un po’ di tempo con te. Oggi c’eri! Non so perché ti dico tutte queste cose, eppure per me sei una perfetta estranea. Sono felice di vedervi. Dove stai andando? Al bagno. Vieni, fumiamoci una sigaretta, il bagno è dall’altra parte. Ora sì che sei allineata! Può darsi che ce ne andiamo a Taranto a fare teatro invisibile. Grazie.

Cristina Carlà

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