Da bambini si è soliti pensare che la vita possa cambiare solo a seguito di eventi grandiosi: trasferimento della famiglia in Alaska, vincita del primo premio della Lotteria Italia, ricomparsa del nonno creduto morto nella campagna di Russia, scoperta improvvisa di un certificato di nascita che dimostri che sei stato adottato e in realtà sei figlio di un baronetto inglese, nascite o morti di vario genere.

Con gli anni poi ti accorgi che i cambiamenti non sono necessariamente delle drastiche rivoluzioni e che la tua vita può semplicemente assumere colori e sapori diversi per dei dettagli così infinitesimali che agli occhi degli altri o appaiono inconsistenti o addirittura neanche percepibili.

Si tratta di piccolezze, solitamente incontri, scontri, incroci nel reticolo della tua esistenza, cose o persone nelle quali inciampi per caso e che involontariamente fanno virare la tua rotta.

Altre volte possono essere partenze, assenze, fuoriuscite, di quelle che quando le consapevolizzi ti fanno respirare, come una boccata d’aria fresca durante una notte afosa.

Piccole, piccole cose come le lezioni di danza, per te che sei sempre stato rigido come un legno e che lo sport più estremo che hai fatto finora è portare il cane a fare pipì al parco.

Dettagli, piccoli dettagli, come condividere il tuo appartamento con un gatto, per te che hai sempre fatto fatica anche a prenderti cura di un cactus.

Casualità, semplici casualità, come intrecciare la propria vita con quella di otto sconosciuti in un salotto di un antico palazzo della tua città.

 In ogni caso sono eventi che ad un primo sguardo appaiono irrilevanti, solo dopo ti accorgi che hanno creato prima delle scosse, poi delle crepe, poi degli scossoni alla tua esistenza, portando con sè rivoluzioni e rivelazioni.

Ricordo ancora il momento in cui ho capito che con un po’ di dedizione e furbizia è possibile trasformare anche le cose meno piacevoli della vita, ed è stato quando ho osservato la mia gatta scavare nella sua lettiera e occultare i suoi scarti più flatulenti e trasformarli in piccole sculture degne di una mostra di arte contemporanea.

Siamo soliti pensare che i cambiamenti siano sempre frutto di eventi apocalittici o epifanie rivelatrici …. a me è bastata un po’ di cacca nella lettiera.

testo di Nicla Gadaleta

foto dal Web

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