DA “ECCOMI” DI JONATHAN SAFRAN FOER (Ed. Guanda)

(Sam è un adolescente sveglio e sensibile. E’ innamorato di Billie, anche se non è mai riuscito a dirglielo. Anzi: in realtà non è mai riuscito a pronunciare “la parola con la a”. L’ha trattata male perché lei si è intromessa in una discussione fra lui e sua madre. Quella che segue è una conversazione avvenuta per via messaggistica. Può sembrare banale – magari ne esistono a milioni, ogni giorno, sui server di Whatsapp – ma è pur vero che ognuna di questa ha una carica possente e racchiude un intero mondo.
Ritenetevi fortunati, se vi capita spesso qualcosa del genere).

Perché sei stato così cattivo con me?

Posso dirti una cosa?

Ok

Quando avevo otto anni la mia mano sinistra è rimasta schiacciata dentro i cardini di una porta pesantissima
Mi si sono staccate tre dita e hanno dovuto riattaccarmele
Le unghie sono tutte devastate
Quando la mano smetterà di crescere mi farò attaccare delle unghie finte
Comunque, io tengo un sacco la mano in tasca e quando sto seduto la faccio scivolare sotto la coscia

Lo so

Qualche volta avrei voluto accarezzarti la guancia

Davvero?

Molte, molte volte

E perché non l’hai fatto?

La mia mano

Avevi paura che la vedessi?


E anche di vederla io

Potevi usare l’altra mano

Volevo accarezzarti con quella mano
Questo è il punto

Quella è la mano con cui voglio che mi accarezzi

Davvero?

Dove sei finita?

Mi sono stretta il telefono al cuore

L’ho sentito battere

Anche se non siamo al telefono?

Puoi accarezzarmi la guancia, se vuoi

A mandare messaggi ho il coraggio di Achille ma nella vita reale sono una fichetta

Nella vita reale io sono una femminista

Intendevo in senso figurato

Sì, lo so che non sei una vagina

Allora sono proprio riuscito a fregarti

Non scriverò mai LOL

Mi dispiace averti ferito

Perché l’hai fatto?

Perché era un modo codardo di ferire me stesso

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*