“Bambini, imparate a fare le cose difficili”
“È difficile fare
le cose difficili:
parlare al sordo
mostrare la rosa al cieco.
Bambini, imparate
a fare le cose difficili:
dare la mano al cieco,
cantare per il sordo,
liberare gli schiavi
che si credono liberi.”
[Lettera ai bambini]
Giovanni Francesco Rodari, detto Gianni (23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980)
La delicatezza di Gianni Rodari arriva fino ai nostri giorni con compostezza e concretezza.
Viviamo questi tempi con una incertezza profonda che spesso ci desidera omologati, sempre meno attenti e con desideri fasulli.
Spesso rifletto su quanto sia necessario proteggersi “attivamente”, ossia non sfuggendo, non nascondendoci o facendo finta di nulla; al contrario, come dice Rodari occorre fare le cose difficili e trovarne le beatitudini.
Che così arrivano.
Occorre mente e cuore e sguardo a cantare per il sordo e dare la mano al cieco.
O per riuscire a parlare con l’erba cipollina e disegnare sorrisi in aria.
O per notare la tenerezza nel volto di una vecchina che va a fare la spesa.
E per miliardi di altri pezzettini di Vita Vera.
Così occorre pulire il nostro sguardo e il nostro pensiero ed avere il coraggio di coltivarci in maniera critica, passionale, autentica.
Solo così arriveranno i benefici anche al mondo che ci circonda.
Gianni Rodari, scrittore e giornalista famoso per fantasia e originalità, attraverso racconti, filastrocche e poesie, ha contribuito a rinnovare profondamente la letteratura per ragazzi e ha parlato profondamente e continua a farlo anche agli adulti.
Annalisa Falcicchio
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