“La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”
Una frase di quel matto di Freak Antoni: anche lui se ne è andato troppo presto, come Ivan. Invece, c’è un sacco di gente che non muore mai, vero Bettina? Sembrano eterni.
Ti ricordi quella serata alle Rampe ? C’erano gli Skiantos. Era estate, però avevi deciso di indossare i collant neri con i buchi qua e là, la minigonna di pelle e il top rosso, quello che non lasciava spazio all’immaginazione.
Tutto questo per quello stronzo di Emilio. Lui lo sapeva che ti eri messa in tiro perché si decidesse a chiederti di mettervi insieme, ma aveva altro per la testa. Pensava a quella figa di Carolina, magra, alta, benestante, con l’attico in via della Cernaia.
Pensare che gliel’avevi presentata tu a quel maiale, quel sabato mentre aspettavi di entrare al Tenax. Rammenti Bettina? Non potevi immaginare che a Emilio gli avesse fatto subito sangue, quella lì.
Dopo il concerto degli Skiantos cominciò a piovere. Una pioggerella sottile, novembrina, anche se era luglio. Poi arrivò il diluvio e tu ti facesti scopare da Emilio, in un portone in via San Niccolò, mentre i suoi amici bestemmiavano e gli urlavano di far presto con la puttana, con te.
Tu non eri una puttana, Bettina: eri davvero innamorata, vero?
Qualche giorno dopo lo vedesti arrivare con l’altra, nel ristorante di lusso dove facevi la cameriera.
Mentre tornavi a casa, appoggiasti la vecchia bici al lampione e ti buttasti giù, nell’acqua scura dell’Arno.
Nessuno se ne accorse.
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per il laboratorio di scrittura online La cosa che ho amato di più è stata l’aria
condotto da Annalisa Falcicchio

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