“Il mio cuore batte sempre accelerato. Questa condizione mi rende a volte dissonante con altri cuori.”

Lo ha detto Viola Lo Moro presentando la sua raccolta poetica, la prima, pubblicata dall’Editore Giulio Perrone. Nonostante il titolo, “Cuore allegro” è una raccolta di versi crudi, essenziali e feroci, nei quali l’Autrice mette a nudo la sua anima, intimamente legata al muscolo cuore. “Tieni il cuore allegro” le ha detto una persona a lei cara prima di morire e lo strenuo sforzo di mantenere la promessa collega la produzione poetica del libro. Nei versi si percepisce lo sforzo di onorare quella vaga promessa e la fatica di mantenere la rotta nella tempesta della vita. Una spinta intima a perseguire la felicità, in una tensione che è costante in ciascuno di noi ma che la poetessa sa rendere vibrante e sincera, come l’immagine di un filo che va tenuto sempre teso:

 

Penso: come lo tengo il cuore lì?

Un filo da pesca in trazione

stirato più di un capello bagnato

sarebbe più facile dirti di sì

che sì, lo tengo

sarebbe semplice mentire a un morente

ma non prima di udire il contraccolpo

del filo spezzato.

Tengo il cuore allegro.

 

Ciò che è interessante notare è l’uso accurato ed essenziale delle parole nel racconto poetico di Viola Lo Moro. Parole distillate una a una che compongono una poetica moderna, immediatamente comprensibile, ma allo stesso tempo profondamente complessa. Intuizioni e immagini che balzano vivissime agli occhi. La raccolta presenta una quarantina di poesie divise in quattro sezione, tante quante sono le “camere” che compongono il muscolo cuore. La prima e l’ultima sezione sono dedicate ai sogni, alla memoria familiare, ai nomi, alle circostanze, ai paesaggi dell’anima. Le due sezioni centrali invece sono collegate agli affetti e alle relazioni interpersonali. La fine di un amore, la malattia, la morte, il quotidiano, sono al centro di questa sezione nella quale dominano i sentimenti vivisezionati con il bisturi della parola.

 

La poesia è un esercizio letterario quanto mai attuale in questa epoca incerta, dove tutto va così veloce e le parole di un poeta possono essere di volta in volta balsamo o stimolo. Un libro di poesie si può gustare poco alla volta o leggere tutto d’un fiato, ma una volta chiuso non si esaurisce mai. La poesia è fatta per essere lasciata e ripresa e quando i versi, come in questo caso, sono così essenziali, moderni e vivi, sanno parlare direttamente al cuore di chi li legge. Anche a cuori non abituati alla poesia, come i cuori giovani. D’altronde oggi, per fortuna, la poesia vive un momento felice, come dimostra anche il Premio Nobel per la letteratura assegnato nel 2020 alla poetessa americana Louise Glück.

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