Caro Ministero delle Finanze, oppure Ufficio delle Entrate,
non so bene nemmeno io a chi indirizzare questa mia. Devo porti una domanda e gradirei una risposta in tempi brevi: ma perché fra milioni di italiani ti ostini a scrivere a me? Io non voglio trepidare in attesa delle tue comunicazioni, delle tue richieste, dei tuoi rimproveri.
Perché mi fai sentire sempre in colpa se dimentico di fornirti i dati che ti ho già comunicato e che tu hai smarrito? Perché mi chiedi continuamente prebende su prebende e mi obblighi a fare interminabili ricerche per trovare delle copie di atti che già ti ho inviato in originale e tu hai riposto chissà dove? Per favore non scrivermi più.
In un mondo che ormai non manda più lettere perché ti ostini tu a mandarle? E perché sempre a me?
E’ la mia genealogia che non ti aggrada? Ritieni che le colpe dei padri debbano ricadere sui figli? Posto che anche mio padre abbia realmente avuto delle colpe. Questa settimana mi hai scritto due volte mentre il mese scorso solo una. Devo aver paura per la crescita esponenziale delle attenzioni che mi rivolgi? Io ho sessantasei anni, ho problemi cardiovascolari e sono pieno di acciacchi spirituali oltre che fisici. Sono obeso, non riesco a dimagrire e ho anche una moglie vegana. Però non sono cattivo. Fondamentalmente sono un po’ coglione. Vorrei solo poter vivere tranquillamente gli anni che mi restano continuando a votare per il centrosinistra.
Vabbè, l’ho già detto che sono un po’ coglione.
Per favore Ufficio delle Entrate, che per me sei Ufficio delle Uscite, visto che mi chiedi sempre soldi, non mi scrivere più! Se vuoi ti do l’indirizzo della mia ex moglie Crudelia De Mon, che per anni non ha pagato il canone Rai e affitta in nero agli studenti. A lei non scrive nessuno nemmeno per errore, e di certo gradirebbe le tue attenzioni più di quanto le gradisca io. E poi lei è sola, e sarebbe un atto umanitario.
Esci quindi dalla mia vita Ufficio delle Uscite.
Supera quella porta.
Io sopravviverò senza di te.
Indistinti saluti.

 

Uno scritto di Antonio Rocco de Matteis durante il corso di scrittura di Colori Vivaci L’INDIRIZZO CE L’HO – CORSO DI SCRITTURA CREATIVA

 

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