Andiamo piano Phil?
Sì, andiamo piano Margareth.

Camminano sulla spiaggia Phil e Margareth, senza fretta. Il Pacifico davanti, il grande seduttore che li attende esibendo le danze dei suoi blu.

Quanto abbiamo corso nella vita Phil?
Abbiamo solo corso Margareth.
Ora però non corriamo più.
No, non corriamo più.
Perché la libertà è già qui, è già nostra, solo che prima non lo sapevamo.
Già.
Che corse folli abbiamo fatto, spingevamo forte sul pedale della giovinezza, come roghi bramosi di ossigeno che ci mantenesse vivi e incandescenti, finché non avessimo sciolto le catene.
Eravamo noi le catene e abbiamo rischiato di scioglierci per sempre.
Ma non ci siamo sciolti.
Ci siamo andati vicino.

Hanno lembi di mente strinati. Non più dolenti.

Ti ricordi Woodstock? Con quanta foga ci siamo allagati di alcol e droga nella convinzione che solo nel più straniero dei Fuori avremmo trovato il più caldo e familiare Dentro.
Noi che per trovarci cercavamo nell’ovunque fuori di noi. Non ci trovavamo mai.
Ce l’abbiamo fatta infine Phil, a trovarci.
Sì, ma avremmo potuto metterci meno tempo.
Forse. Che importa? Adesso è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Si danno la mano Phil e Margareth. Avanzano lenti dentro il sacco amniotico della madre terra e da quelle acque oceaniche rinascono, per sempre.

 

Roberta Zambetta

 

Foto dal web 

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