La morte è un argomento difficile: può presentare mille sfaccettature ma, da qualunque lato la si guardi, è un’idea che a nessuno fa piacere affrontare.
Mirca Ferri, nella raccolta di racconti “Il confine del nulla”, ne parla con delicatezza, osservandola da diversi punti di vista per esorcizzarne l’orrore. “Il margine sottile di quell’istante che profuma di eternità”, recita il sottotitolo dell’antologia, e già questo punto di vista ci offre una chiave di lettura molto più leggera e affascinante.
E se i racconti iniziano con una rasoiata, con un cadavere trovato in un angolo buio, la gola tagliata e la lama ancora in mano – in un’atmosfera quasi Noir – da subito si capisce che c’è sempre della sensibilità nel modo in cui viene narrata: può essere il filo che lega i due mondi attraverso il ricordo di un regalo, oppure la risata spavalda e piena di dolcezza con cui una coppia sceglie di affrontare gli ultimi giorni, che personalmente mi ha ricordato di una donna che ho conosciuto un paio d’anni fa, e del suo ricordo così vivido del compagno e dei loro viaggi intorno al mondo da farmi sembrare di averlo conosciuto davvero.
C’è modo anche di riflettere su quanta parte delle nostre preziose vite sprechiamo nella solitudine in cui c’intrappola il mondo falso di smartphone e social network, e quanto una batteria scarica possa liberarci attimi preziosi che non torneranno più.
Ma l’orizzonte si allarga anche ben oltre il confine delle piccole storie personali, quando siamo portati a vedere la questione palestinese con gli occhi puri di una bambina e della sua bambola, o a soffermarci sull’orrore dei naufraghi del Mediterraneo, accarezzati da una divinità degli abissi. C’è spazio per le questioni più scottanti che affliggono l’intera umanità, dunque, anche se sono viste in una dimensione tascabile, vicina al nostro sentire, non asettica, ed è proprio qui il bello: piuttosto che pontificare, in questo libro si raccontano storie.
È una narrazione coraggiosa, quella di questi racconti, sfiora abissi sorvolandoli a pelo d’acqua,
rendendoli meno paurosi nella loro profondità, a volte travalica il confine del soprannaturale – com’è inevitabile, parlando dei margini dell’aldilà – ma senza mai sfociare nel Fantasy, senza mai perdere il contatto con la realtà.
“Il confine del nulla” è un libro godibile ma profondo, che affronta temi delicati con delicatezza e dal punto di vista dei sentimenti. Proprio per questo si lascia leggere con piacere, scorre via e coinvolge il lettore, lasciandogli tanti spunti su cui riflettere. Sono storie che non si esauriscono nel tempo della lettura, ma colpiscono e restano imbrigliate nella mente. Non si può rimanere indifferenti, di fronte ai mondi che vengono narrati in questi racconti!

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