I miei occhi leggono brandelli d’amore che hanno intravisto fra la gente, senza accorgersene perché avevano quelle sembianze così belle del non banale, quelle tinte oscure che lo costringono a non farsi riconoscere, ad andarsene in giro col bavero alzato.
Ce ne sono tanti, di amori così: ho imparato a individuarli da quando ho capito cosa significa tenerne uno al chiuso in uno scrigno, al riparo dagli agenti atmosferici. Spesso chiede di uscire, si sente in gabbia come gli animali di uno zoo, e magari tu gli spieghi che non si tratta di una prigione, bensì di un cinema d’essai, di quelli bui, piccoli, destinati solo agli appassionati: agli intenditori, a chi davvero può capire. Non sempre ci crede. Spesso ti chiede di portarlo in giro, in viaggio, su un treno o in bicicletta. E ha ragione, cazzo: quale regista girerebbe mai un film con l’intento dichiarato di non farlo mai uscire dal circuito di nicchia? Quale band non desidererebbe continuare a fare la musica che ama, senza compromessi, ma intanto diventare famosa come i Radiohead?
Non so dire se esista qualcosa che possa essere definita “diversa”, cosa significhi essere diverso, o essere conforme

Conforme a chi, conforme a cosa

Non so dire cosa si può far vedere e cosa si deve tener celato, a quali ore del giorno o della notte un amore può essere libero di andarsene in giro senza che nessuno ne pensi male, senza rischiare d’incontrare sguardi tanto assuefatti alle convenzioni da rimanerne oltraggiati.
So dire quanto mi piacciono, però. Quanto è bello riconoscerli quando non dovresti, quando i tuoi occhi dovrebbero essere fra quelli che non dovrebbero vedere, ma che magari possono capire. E luccicare.
Ogni amore è diverso dall’altro, anche quelli che si somigliano; però quelli che hanno qualcosa in comune dovrebbero incontrarsi, andare a bere una birra insieme, dirsi: ehi, lo sai che ti capisco? Ci sono passato anch’io. Prendi il bello, prendilo tutto quando puoi, perché ci saranno da affrontare giorni difficili, e per quel momento dovrai avere una riserva di meraviglia a far da benzina, qualche tanica di dolcezza da versare nel serbatoio quando si accenderà la spia rossa. E ripartire. Perché la strada è lunga, ma per chi ama viaggiare anche quella fa parte dell’avventura, che sia coperta in auto, in treno, con un pullman Flixbus o un volo Ryanair in partenza da qualche aeroporto di provincia. Quella che crea dipendenza.

Testo e fotografia di Manlio Ranieri

Licenza Creative Commons
In viaggio di Manlio Ranieri è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso maulis@libero.it.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*