Parentesi del sogno-sogno naufragio dalla serie ‘requiem’, 2012

Il lavoro è la lettura in chiave onirica di una catastrofe, intesa come ribaltamento dei significati quotidiani volta a creare un terzo significato delle cose. Nel sogno i significati attinenti alla vita reale si stravolgono creando a loro volta connessioni tra le cose, spesso improbabili se vissute ad occhi aperti o ricordate con il filtro della coscienza. La catastrofe qui è un seme dal quale nascono nuove esperienze. È metafora della disgregazione di un mondo e la creazione con esso di uno nuovo. Che sia un passaggio tragedioso o inconsapevole, la fine è il limite tra un prima e un dopo; spesso ciò che fa paura è non sapere cosa c’è dopo. Come in sogno. La sequenza di foto rappresenta oggetti di uso comune dislocati in luoghi a loro estranei, mostra dei resti di costruzioni sommersi o emersi, quasi come miraggi. Come se fossero relitti di un naufragio o derivati da qualche tragedia dei quali non si sa nulla. Da lì si possono solo costruire nuove interazioni e intessere immaginarie o comprovate storie relative alla loro provenienza e al loro possibile futuro.

La prossima settimana continueremo a camminare sul filo dei sogni con un altro lavoro di Valeria Pierini.



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