“Non si fa niente camminando, si cammina e basta. Ma non aver altro da fare che camminare permette di ritrovare il puro sentimento di essere, di riscoprire la semplice gioia di esistere, quella che domina tutta l’infanzia. Così la marcia, facendoci rilassare, strappandoci all’assillo di fare, ci permette di incontrare di nuovo quell’eternità infantile. Intendo dire che camminare è un gioco da bambini. Meravigliarsi della luce che c’è, dello splendore del sole, dell’altezza degli alberi, dell’azzurro del cielo. Non ho bisogno, per questo, di alcuna esperienza, di alcuna competenza. Ecco perché è bene diffidare di coloro che camminano molto e si spingono molto lontano: hanno già visto tutto e fanno soltanto confronti. L’eterno bambino è quello che non ha mai visto niente di più bello perché non confronta. Così, quando si parte per parecchi giorni, per parecchie settimane, non lasciamo soltanto il mestiere, i vicini, gli affari, le abitudini, le seccature. Lasciamo anche le nostre identità complicate, i nostri volti e le nostre maschere. Niente di tutto questo tiene più perché camminare sollecita sempre e soltanto il nostro corpo. Nulla delle nostre conoscenze, delle nostre letture, delle nostre relazioni può servirci: bastano due gambe, e grandi occhi per vedere. Camminare, partire soli, scalare montagne o attraversare foreste. Non si è mai nessuno per le colline e le chiome degli alberi. Non si è più né un ruolo, né una condizione, nemmeno un personaggio, ma un corpo, un corpo che sente la punta dei sassi sui sentieri, la carezza delle erbe alte e la frescura del vento. Quando si cammina, il mondo non ha più né presente né futuro. C’è soltanto il ciclo dei mattini e delle sere. Sempre a fare la stessa cosa tutto il giorno: camminare. Ma colui che camminando si meraviglia (l’azzurro delle pietre nella luce di una sera di luglio, il verde argenteo delle foglie d’olivo a mezzogiorno, le colline viola al mattino) non ha né passato, né progetti, né esperienza. In lui c’è sempre l’eterno bambino.”
(“Andare a piedi: Filosofia del camminare”, Frédéric Gros)
Fotografie di Domenico Mallamo per FotografaVivace, il nostro amatissimo laboratorio online e interattivo di fotografia 
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