Ho sposato un aliena, in inglese My stepmother is an alien (1988), è un film di Richard Benjamin. Steven è uno scienziato scapolo, che vive con sua figlia e non ama altro che la scienza, è un fisico che si occupa di radioastronomia (lo studio dell’universo attraverso antenne giganti, utilizzando segnali elettromagnetici nelle frequenze radio).  Svolge alacremente il suo lavoro all’interno di un laboratorio per studiare attraverso strani congegni (che sembrano più dei videogames) modi per inviare onde radio nello spazio. Steven sta lavorando all’invio di segnali radio nello spazio per cercare vite extraterrestri, e qualcosa va storto. Accidentalmente le onde finiscono su un pianeta lontanissimo e causano un’alterazione della gravità. Il pianeta dista 92 anni luce  dalla terra, ed è abitato da una civiltà molto avanzata. Quest ultimi decidono di reagire al presunto attacco umano inviando un messo sulla terra. Per conoscere gli scopi delle ricerche dello scienziato Steven Mills (Dan Aykroyd) inviano un’esploratore, che assume le fattezza umane nelle vesti di Kim Basinger. Sensualissima e attrante si confonde perfettamente tra gli umani, facendo il suo primo ingresso in società ad una festa. Tutti notano la perfetta Kim Basinger entrare in sala e tutti si chiedono a chi appartenga quel corpo così statuario; non c’è bisogno di parlare molto intorno alla bellezza della prima compagna di Batman (1989) nel primo episodio della saga di Tim Burton. In questa festa c’è anche Steve, che resta completamente senza parole nell’ammirare l’incedere di una donna così elegante e sensuale al contempo. Celeste (così viene chiamata l’alieno donna nel film) individua subito l’oggetto delle sue ricerche e decide di passare all’azione; i suoi sguardi seducenti conquistano lo scienziato e tra i due nasce immediatamente l’amore. I due trascorrono la notte insieme per la gioia dello scapolo, che non crederà ai suoi occhi vedendo Celeste avvicinarsi a lui, nel suo letto. Celeste è un alieno, pertanto non sa niente riguardo ai costumi del nostro pianeta, si fa consigliare da un altro suo simile (un occhio parlante) che lei nasconde nella sua borsa. Un po’ alla volta conosce le abitudini di noi umani. Steve decide di sposare Celeste, ma c’è qualcosa in lei che non lo convince del tutto. C’è da dire che inizialmente Steve non sa che Celeste è un alieno, ma i suoi modi di fare sono bizzarri, tutto lascia pensare al fatto che non sia umana o comunque sia un’umana alquanto stramba (come bere l’acido delle batterie). La figlia Jessie si accorge della stranezza della sua stepmother, da cui il titolo del film e cerca in tutti i modi di convincere Steve a lasciarla. I due si sposano ma dopo Celeste è costretta a rivelare a Steve la sua vera identità. Prima di salire a bordo della navicella spaziale che la porterà a casa cerca di convincere i suoi amministratori a non distruggere la terra, elencando tutta una serie di motivi che potrebbero valere la sua sopravvivenza. I “superiori” sono presto convinti e  in cambio portano a bordo il fratello di Steve, Ron, che è ben lieto di andarci.

Giovanni Sacchitelli

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