Tutti sulla stessa barca,
Ci vogliono tutti sulla stessa barca
Mari in balia del brutto tempo, dei signori del benessere.

Noi europei con la fede nel progresso
Navighiamo il sogno opaco che l’uguaglianza prima o poi si compirà.
Sì, pure io ci credo all’uguaglianza e allora via:
I capitali con le capitali
Gli ecomostri con le ecomostre
Le masse? Le masse con i massi
I figli di papà con le figlie di mammà
La grana con il grano
Il pizzo solo sulla pizza mentre una pala fa da palo.
Immaginate che bello un mondo omogeneo in cui:
I calvi con le calve
Le piatte coi piatti
Le gatte morte coi gatti morti
Le foglie con i fogli
Le piante con i pianti
I colpi con le colpe
I torti con le torte
E gli zoccoli?

Noi europei con la fede nella democrazia
Immaginiamo un mondo di culture abolite,
Miriadi di ristorantini in cui sentirci finalmente in grado di mangiare il mondo intero.
Cinese, messicano, giapponese, thailandese?
Le domande hanno perso senso strada facendo.
Meglio liquidare simboli e identità,
Chè improvvisamente potremmo ricordarci
Geografie infinite di domande, memorie di lingue e molteplici storie.
Il culto della diversità mi divide
Da chi vuole eliminare la differenza: questo è il punto.
Solo i media non sono diversi: questo è il problema.

Tu ed io siamo l’essenza dell’umanità,
Di un mondo reso grandi dai diversi.
La confessione della nostra pena: da lì dovremmo cominciare.
A ricordare le navi, le valigie, l’America e la Svizzera,
Li Borboni, li messapi, li turchi e li normanni,
Tuttu lu sangu ca ni camina intru e ni rende unici e basthardi.
Metti il crocifisso togli il crocifisso
Dal vangelo secondo domani:

Carissimi, verrà un giorno in cui percorrerò i corridoi delle vostre credenze più cupe e tra i denti non avrò nient’altro che prati sconfinati di parole nuove e croccanti come pop-corn. Tra una birra e l’altra d’un tratto farò Buuu! e voi finalmente vi spaventerete chè lo spavento è una forma sublime di attenzione.
Verrà un giorno in cui a piedi scalzi percorrerò il centro storico delle vostre città e una volta arrivato in piazza mi siederò su una di quelle panchine dove non trovi mai posto. Quel giorno io un posto lo troverò, aprirò il libro che mi porto sottobraccio e farò finta di leggervi a voce alta le parole oscene di un altro a cui mi piacerebbe tanto assomigliare.
Vi cercherete con lo sguardo, persi, tra piccoli colpetti di gomito.
Cercherete l’intesa di chi non capisce e vi chiederete:
-Oh, ma è proprio lui? Ma come? Possibile? Sì, possibile.

A che serve immaginare un mondo in cui lasciamo a casa la carta d’identità?
Prima della tolleranza, prima dell’uguaglianza, verrà la Libertà.
Quel giorno saremo tutti diversi. E andrà bene così.
                                                                                                                                                                        Cristina Carlà
Licenza Creative Commons
Verrà la Libertà diCristina Carlà è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Based on a work at https://www.colorivivacimagazine.com/2019/03/verra-la-liberta/.
Permessi ulteriori rispetto alle finalità della presente licenza possono essere disponibili presso carlatraduzioni@gmail.com.

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