ACCADDE OGGI: 30 gennaio 1969.
Non si sa quanto i quattro musicisti fossero consapevoli del fatto che quello sarebbe stato il loro ultimo concerto; ad assistere a quell’ultima esibizione furono solo poche decine di persone, le quali, approfittando della pausa pranzo, lasciarono il posto di lavoro per salire sul tetto – forse ignari di essere prossimi ad assistere ad un evento poi diventato storico – attirati dal suono della musica. Alla base dello stabile, intanto, andava radunandosi una folla di fan, che in qualche modo era venuta a conoscenza dell’evento.
Soltanto alcuni giorni prima, il 17 gennaio, era uscito il loro album Yellow Submarine.
Il luogo del concerto – che diventò poi leggendario – fu deciso all’ultimo minuto. Altri posti erano stati presi in considerazione senza che si riuscisse a trovare un accordo tra i membri del gruppo; il concerto avvenne quando le relazioni tra i quattro membri del gruppo erano deteriorate: restare sul tetto dello stesso edificio nel quale stavano registrando avrebbe permesso di finire i lavori più velocemente. Tuttavia era gennaio, faceva freddo ed era molto umido: per questo motivo Lennon indossò una pelliccia di Yoko Ono.
Sul terrazzo della Apple tutto fu filmato, dai preparativi, alle prove del suono, al concerto vero e proprio, fino al, per molti versi, grottesco epilogo. Il concerto (quarantadue minuti circa di musica) sarà infatti interrotto dal sopraggiungere dei poliziotti londinesi, chiamati a contenere gli schiamazzi provocati nella zona dai numerosi fan presenti lungo le vie di accesso a Savile Row.
John Lennon concluse il tutto dicendo: “Bene. Grazie a tutti da parte mia e del mio gruppo, e speriamo di aver superato questo provino!”

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