Eppure credevo che lentisco e pungitopo fossero la stessa cosa…
Oggi non mi guarderò allo specchio neanche una volta…e sceglierò un documentario sull’avifauna perchè ho voglia di volare lontano…mi prenderò cura del gatto e , se riesco, uscirò a comprare un nuovo pesce per il mio acquario…leggerò i libri di dovere e qualche vecchia poesia. Ascolterò anche tanta musica e comincerò un nuovo racconto. Oggi sarò come vorrei essere ogni giorno. Anche se servirà a poco: il discrimine tra desiderio siderale e natura terrestre è un compasso divaricato sullo sterno di un gigante. E resto lì, tra fuso e grafite, in punta di piedi. Cercando con tutte le forze che ho in corpo di accorciare la distanza. Ma essere fuori misura è una costante. A volte un privilegio, più spesso un macigno. Scavare nuove trincee intorno alla mia cadente stamberga e dipingerla di bianco: sembrerà forse, così, un castello sull’altura. Ma chiuderò tutte le porte con chiavistelli di basanite. E pianterò edera rossa su ogni lato. Cucirò il piccolo ponte levatoio sul volto madreperla di questa casa-maniero, una mano di porpora: che sembri una geisha da lontano. Il tetto fluido di stormi corvini e finestre a forma di mandorla. Oggi si distende la fronte nel pallore di una maschera rituale. Non parlerò più dei gargoyle medievali, nè d’Inferi o cicatrici.
Solo farfalle e uccelli migratori.
Sepolte anche le lapidi: interna la memoria come un forziere piratesco.
Le saline del mio essere in contumacia. Sarà solo dei mie occhi e dei fenicotteri la vasca d’evaporazione.
Oggi non mi guarderò allo specchio neanche una volta… e sceglierò un documentario sull’avifauna perchè ho voglia di volare lontano, il più lontano possibile….
Delia Cardinale