Realizzami a piangere, perché io non ci riesco più … non riesco neppure a ridere, che sarebbe il contrastante perfetto, come se il niente progredisse al tutto, e il tutto si dissolvesse in lacrime, lacrimose Marie singhiozzanti come Madri celesti, come raggi che soppiantano soli, solitarie sfumature innocenti, deposto all’attesa che logora, macina, ti colpisce il respiro nel petto, che alito, che mi fermo, che ho istruito a nutrire il mio sangue … e bevo dai tappi che si svitano, dagli applausi che si quietano, dai miei occhi che perdono occhi … come mai aver raggiunto il sempre, nell’eterno contribuire di un intento.
Come candele morenti, come candela morente.

Poesie nell’angolo
Gianluca Nadalini

 

 

 


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