Indietro.

Indietro.

Indietro.

Tornare al nocciolo della felicità.

Quando tutto sembrava possibile.

Quando bastavano due parole per una risata infinita, lunga giorni, così piena che potevi persino fare a meno di mangiare, di dormire, di sognare.

L’estate è un’illusione.

Poi torna l’autunno, i nuvoloni grevi, i ritmi asfissianti.

Poi torni parte dell’ingranaggio e ti ritrovi a mettere insieme i cocci di ciò che avevi lasciato rotto, a casa, partendo in fretta e furia per le vacanze.

D’un tratto trovarti semi-nudo davanti agli occhi delle altre persone non è più normale, non è più la condizione naturale: è come se in un attimo ti si parasse addosso la follia di un simile abbigliamento, un po’ come devono essersi sentiti Adamo ed Eva, secondo la simbologia dei cristiani, dopo aver assaggiato quella mela. Eppure siete stati felici, su quella spiaggia; ma in certi momenti perfetti, irripetibili, basta anche solo immaginarsi una cosa per assaporarla appieno, per goderne i benefici.

Invece ora stai cadendo, come le foglie ad ottobre.

E quest’estate che sfuma lentamente nel grigiore non va bene: è come un film senza finale, e un film senza finale non è una cosa buona, ti lascia con l’amaro in bocca. Se i protagonisti, almeno, non si abbracciano, non si scambiano un bacio d’addio prima di incamminarsi su strade diverse – magari piangendo, magari con un groppo in gola – ti resterà sempre questa sensazione di incompiuto, di parole non dette, di frutti caduti dall’albero perché nessuno li ha raccolti: marciscono, puzzano, sono buoni solo per i vermi.

Poi il cielo plumbeo si apre e comincia a venir giù la pioggia.

Copiosa, umida, gelida e sferzante.

Saranno contenti i contadini, che dopo l’arsura estiva vedono le loro terre riprendere vigore. Saranno contenti i torrenti, che vedono i propri alvei di nuovo pregni, abbondanti, fragorosi. E’ il ciclo naturale delle cose: dev’essere così, altrimenti rischieremmo la siccità, saremmo una terra desertica.

Te lo ripeti all’infinito, forse un giorno riuscirai anche a convincertene.

Ma l’estate dura sempre troppo poco.

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