Ti sento tremare, corda di violino che incanta: in una nota strisciata tutta la musica del mondo. Si sciolgono i nodi dei gomiti, dei condannati a morte, dei lacci sulle scarpe…si scioglie il cielo sugli occhi, ogni cosa trasmuta e cola deforme sul tuo corpo sottile…s’incurva quel torace da uccello ad ogni fremito, sincope sanguigna tra le labbra, briglia strappata all’auriga della mente… E mai sazia, cerco il tuo suono ad ogni passo, nell’eco delle valli, tra i rumori convulsi della città…ma l’orecchio s’illude e disillude… Torno alla tua schiena, arco a tutto sesto, ponte che mi porta lontano, linea d’ossa e sangue che sfuma tra le mie mani..e quello sragionamento che non so smettere, in te trova morte e principio, dalla nuca alle caviglie, dal mento alle ciglia… come un gorgo questo viverti fulmineo e mi fai quasi paura, arcana sfinge che ancora non comprendo, distruggi bussole e orologi ed io mi perdo nel mezzogiorno di una notte continua, su strade mai battute, verso mete sconosciute…ebbra di vita ti trattengo al mio petto, e non so da quale orizzonte viene il grido di quel silenzio…attimi-ore-secoli di parole non dette che ci danzano intorno…parole in attesa di non essere sprecate…parole di coraggio e paura…parole d’amore…

 

Delia Cardinale

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