Il dolore è questa stretta ora.
Che c’ha dentro? Di cosa è fatto?
Chi piange dentro te?
L’anima non può mai perdere nulla – né guadagna.
Chi piange allora?
Chi è infelice? L’anima non lo è mai.
Chi è triste ora?
E perché è triste di non sa cosa?
Il dolore. Questo guardare
una cosa e sentirla altra cosa.
Questo non essere in pura unione. questo
confine messo dentro il nome: albero.
Fiore. Cielo. Rosa. E poi tu. Tu. Altra cosa,
staccata da tutto il resto. Tu pensoso.
Tu mente pericolosa che dici: mia casa, mio prato,
mio campo grande, mia acqua. Mio corpo. Tu.
L’anima non possiede. E la vita è per lei
un volo d’altalena. Di cosa, dunque,
dovrebbe essere infelice? Il dolore
non è mai suo sposo, non sa, non lo conosce.
E dunque? Chi soffre quando soffri così,per niente, senza una ragione.
Di che piangere suoli? Di che ti lagni?
Che cosa temi? Che guadagni vuoi nel tuo
Bilancio umano, che vittoria, che quantità,
che colori? Di che pianger suoli? Di che pianger
amico umano? Tu piangi per te. Sempre per te, piangi.
Sorgi, amico mio. Abbi cura del mondo
come se fosse casa tua
e godi quel suo giocondo
essere pieno di tremenda vita.
Sorgi. Guarisci la ferita.

M. Gualtieri

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