Le pareti della nostra casa raccontano storie. Le nostre. I dettagli che compongono le nostre microfelicità ed infelicità sono tutti lì, sul muro. A raccontare. Quella volta che abbiamo festeggiato il primo capodanno in questa casa, ed il tappo dello spumante ci ha lasciato l’impronta Asti Cinzano sul soffitto. Proprio accanto a quella dello champagne stappato la prima notte passata da sposati. Che ci volete fare. Sempre mio marito pensa che fa figo avere due timbri sul soffitto se uno di questi è Dom Pérignon. Il muro continua a raccontare e qui è quella volta che nostro figlio si è appoggiato per l’ultima volta alla parete prima di lasciarsi andare e camminare da solo. Peccato che aveva le mani di minestrina. E il giorno dopo il primo giorno di asilo ha ben pensato di prendere un pennarello e lasciare un graffito futurista non nell’angoletto del doppio servizio dietro la lavatrice, no, ma sulla parete del soggiorno, ad altezza bimbo, dove tutti lo possono vedere. Ma siamo stati noi, però, dietro la scarpiera, a prendere la matita e a segnare man mano quanto diventavano alti lui e la sorellina. E questo? Questo sì, è il bozzo di quando abbiamo smontato la culla per far posto ad un letto normale. E le strisce sul muro sono quelle di quando lei ha tolto i disegnini del giornalino di Winnie Pooh per attaccarci il poster dei Pink Floyd.

Viviamo la casa sulle facce delle nostre pareti, dove giacciono i chiodi sbagliati, le foto che sono state tolte, le impronte di luci accese e spente centinaia di volte, i cerchietti scuri sul soffitto di quando pioveva e abbiamo steso il bucato all’interno. Forse i racconti più antipatici sono quelli di quando abbiamo provato a sbarazzarci delle muffe da soli.

I nostri muri sono gli specchi silenziosi e dipinti su cui guardiamo riempirsi i nostri giorni cercando proprio di lasciare un’impronta. Sono quelli che abbiamo scelto per avere un luogo sicuro, per crescere, evolverci e chiedere qualcosa di bello a noi stessi e offrirlo alla vita quotidiana. Sono quelli che talvolta desideriamo lasciare per non tornarci mai più, ma circondano anche tutti i ritorni.

Avere il muro giusto è importante.
Molte sono le cose giuste da fare per costruirlo, ottenerlo, e prendersene cura.
Provarci da soli non è sempre facile. Per ottenere un risultato perfetto, e soluzioni che da soli non avremmo saputo immaginare, possiamo rivolgerci ad un imbianchino  professionista, che può preparare il muro prima di tinteggiarlo, ripararlo se occorre. Un professionista qualificato che conosce tutte le tecniche e i materiali giusti, che ci aiuta ad avere un’idea dei costi prima di iniziare il lavoro, e che lo segue passo passo, che sa leggere in che tipo di ambiente viviamo, se umido o secco, che ci aiuta e si entusiasma con noi a scegliere il colore per le pareti. Che ci offre fiducia per un buon lavoro a casa nostra che duri nel tempo.

Il costo di una imbiancatura può essere calcolato facilmente per avere un’idea dei costi, e quindi pianificare la spesa e organizzare i tempi.

Una parete parlerà di quello che siamo, dei dettagli che ci raccontano, e una parete nuova e curata ci parlerà della novità di tutto quello che sta per arrivare.

Photo by David Pisnoy on Unsplash

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