Per molti di noi, la giornata non inizia prima di bere una tazzina di caffè nero bollente. La scena si ripete ovunque, quasi con le stesse modalità. Dopo aver faticosamente lasciato le coperte, raggiungiamo quasi ad occhi chiusi la cucina, per assaporare il caffè nella nostra versione preferita: espresso, corto, lungo, macchiato, al ginseng, freddo, schiumato o un bel cappuccino con latte montato a dovere. Bere caffè ci dà la carica necessaria per affrontare la giornata, ed è un’usanza così radicata che solo l’acqua e il tè sono capaci di eguagliare. Questo perché la caffeina è considerata la sostanza eccitante per eccellenza per rimanere sempre svegli e attivi. Ma è proprio vero che il caffè ci rende più svegli?

Il ruolo della caffeina

Mentre sorseggiamo il nostro espresso, la caffeina si dissolve e si diffonde nel nostro corpo. In pochi secondi arriva al cervello e, grazie alla sua struttura molecolare, si lega e blocca i recettori che di norma ricevono l’adenosina, una sostanza chimica prodotta dall’organismo che induce sonnolenza. Quando ciò avviene, la sensazione di stanchezza svanisce, perché il cervello non riceve più gli stimoli prodotti dall’adenosina. La concentrazione di caffeina nel sangue raggiunge il picco massimo dopo 15-60 minuti dopo l’assunzione, e il suo effetto può durare fino a diverse ore, in relazione a quanto velocemente o lentamente viene metabolizzato dal corpo. Una volta assorbita, tuttavia, la caffeina perde il suo effetto stimolante e l’adenosina riprende il suo posto, facendoci sentire il bisogno di un altro caffè.

Quantità di caffeina nelle nostre tazzine

Il contenuto di caffeina varia notevolmente a seconda della bevanda. Per stabilire la quantità presente in ogni preparato, dovremo prendere in considerazione la varietà di caffè utilizzata, sia essa Robusta, Arabica o altro. In generale, possiamo dire che un doppio espresso può contenere fino a 60mg, un singolo circa 40mg, un americano 120mg e un decaffeinato tra i 5 e gli 8mg. Sapere quanta caffeina c’è nelle nostre tazzine può aiutarci a trascorrere una giornata pieni di energie e affrontare un turno di lavoro faticoso, ma, scienza a parte, iniziare la giornata con un buon caffè e una buona colazione fa bene alla mente, all’organismo e soprattutto, all’umore. E ciò si riscontra nelle statistiche dove l’85% degli intervistati[1] dichiara di fare colazione ogni mattina, di questi il 62% preferisce il caffè mentre il 29% il cappuccino, credendo, erroneamente, che contenga meno caffeina. In realtà, per preparare un buon cappuccino non solo dobbiamo montare il latte così da ottenere una schiuma cremosa e densa, ma aggiungerci un caffè espresso molto lungo, il che significa circa 70-80mg di caffeina.

Rapporto tra caffeina e sonno

Ovviamente, diversi fattori come il sesso, l’età, le condizioni di salute, le caratteristiche genetiche e il tipo di metabolismo possono influenzare gli effetti della caffeina sul sistema nervoso. Recentemente, l’autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha comprovato che 75mg di caffeina aumentano l’attenzione selettiva, ovvero l’abilità a concentrarsi su stimoli specifici, evitando attimi di distrazione. Molti credono, tuttavia, che incrementare le quantità di caffeina comporti un aumento dell’attenzione, ma non funziona esattamente così. Per godere al massimo dei benefici di questo leggero stimolante del sistema nervoso, senza disturbi sul sonno o per la salute, la scienza suggerisce di non bere più di tre o quattro tazzine di caffè al giorno. Infatti, consumarne troppo potrebbe causare problemi di concentrazione, mal di testa, nonché agitazione.

 

 

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