Cosa fareste se foste costretti a vivere perennemente il medesimo giorno “ogni giorno”? Mi spiego: se ad esempio vi svegliaste la mattina certi che un altro giorno è finalmente arrivato, ma guardando la vostra radio da comodino osservate incredibili la stessa data del giorno precedente? Andreste a controllare anche la televisione oppure guardereste fuori dalla finestra per vedere se tutto è come il giorno prima; si, nulla è cambiato. L’eterno ritorno dell’identico. Tutto è esattamente come l’avevate già vissuto. Sorge un dubbio riguardo alla vostra sanità mentale o un difetto elettronico della radio da comodino. Alla fine vi accorgete che è di nuovo il giorno prima. Potete dubitare della verità degli eventi che vi circondano, come fa Truman nel film omomino con Jim Carrey (Peter Weir 1998), magari tutto è stato riposizionato ad hoc per darci l’illusione della spontaneità dell’accadere quotidiano. Questo è il curioso tema di un film originale con l’altrettanto strambo Bill Murray, il Peter Venkman di Ghostbusters. Un attore espressivo e imprevedibile, prima cinico poi sentimentale. Ricomincio da capo (in inglese groundhog day, il giorno della marmotta, cerimonia che cade il 2 Febbraio negli Stati Uniti e in Canada) è un film del 1992, con protagonisti Bill Murray e Andie Macdowell. Il protagonista è un giornalista tv (metereologo), noto per il suo sarcasmo; viene inviato in una cittadina della Pennysilvania dove si celebra il giorno della marmotta, una tradizione che vede partecipe il roditore che deciderà se nei prossimi giorni ci sarà ancora inverno (6 settimane) o tempo più mite. Si reca sul posto per svolgere il suo servizio, nell’atto di recarsi al luogo dell’evento incontra una serie di personaggi (un barbone, un suo ex compagno di scuola diventato agente assicurativo) che tratta con leggerezza e superficialità. Sul luogo delle riprese c’è anche una sua collega (Rita, impersonata da Andie Macdowell) per la quale egli prova un sentimento più o meno amoroso. Tutto si inceppa quando Phil Connors il giorno dopo a quello della marmotta si accorge che la radio ripete esattamente le parole del giorno precedente, il barbone compare nuovamente sul suo cammino cercandogli degli spiccioli, compare anche il vecchio compagno del liceo pronto a vendergli polizze assicurative. Ogni giorno, per molti giorni, è esattamente identico a quello precedente. Phil tuttavia è cosciente del passare dei giorni e la sua memoria non è azzerata rispetto ai giorni passati. Phil fa una cosa intelligente, decide di  trarre beneficio dalla sua vita ripetuta per viverla al meglio e diversificarla anche se ogni giorno è diverso. Rendere ogni giorno diverso dal precedente anche se saranno perfettamente identici; ma è la coscienza del protagonista a renderli diversi, contro la ripetitività che gli è imposta dal destino.  Ogni giorno Phil rivede Rita regolarmente per il pranzo. Si accorge che ciò che egli desidera veramente è l’amore di quella donna, per questo motivo, nell’assurdità degli eventi decide di rivolgerli a proprio favore con delle attività che arricchiscano la sua personalità e lo rendano appetibile a Rita. Per questo motivo decide di seguire lezioni di pianoforte, leggere poeti francesi; così facendo nell’incontro con Rita egli è effettivamente diverso rispetto al giorno precedente. Se ogni giorno fosse stato uguale e il protagonista non avrebbe avuto la facoltà di sentirsi diverso rispetto agli eventi, il film non avrebbe avuto senso alcuno. Perseverando nei suoi propositi di conquista, Phil riesce ad avere l’amore di Rita, e il giorno successivo diventa davvero quello che è, il tempo torna a scorrere regolarmente, forse per ricordare al protagonista che tutto può essere cambiato e si può sempre ricominciare da capo.

Giovanni Sacchitelli

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