I film a tema college americani comunicano una certa dose di serenità ed ottimismo, soprattutto se poi questi film studenteschi sono stati girati negli anni 80. Come già ho potuto dire nel precedente articolo (Electric Dreams), gli anni ottanta sono un ponte tra gli anni settanta (delle rivolte e dell’insistenza sui “valori”) e gli anni novanta dell’accesso definitivo alla modernità (e alle sue conseguenze positive o nefaste), quindi in essi (nella musica, come nel cinema) si fonde in maniera unica il colore della modernità alle porte con l’ingenuità ancora sussistente degli anni settanta. Il risultato è unico e originale. Ritornando a sopra, parlavo della peculiarità dei film a tema studentesco (college, ovvero gli anni dei nostri licei), della loro particolare vis espressiva sia nella forma sia nei contenuti; gli anni del liceo sono quelli difficili del passaggio dalla minore età a quella della maturità (presunta o reale), che negli Stati Uniti corrisponde a 16 anni. A quell’età (la cosiddetta Age of consent, come il titolo di un pezzo musicale dei New Order) si è considerati maturi e si può prendere la patente. In Italia bisogna attendere almeno due anni. La maturità è spesso soltanto un traguardo formale e non è garanzia di effettiva età della ragione. Eppure la protagonista di Sixteen Candles  (1985, regia di John Hughes) pensava che giunta a 16 anni qualcosa fosse effettivamente cambiato;  Samantha Beker (nome protagonista impersonata da Molly Ringwald) si sveglia la mattina del suo sedicesimo compleanno credendo che qualcosa nel suo corpo e in generale nel suo aspetto sia effettivamente mutato. Nulla di tutto ciò, speranze non realizzate, maturità soltanto formale. Samantha pensava che almeno i suoi lineamenti la facessero sembrare un po’ più signorina, ma sono sempre quelli di una quindicenne, così come la grandezza del suo seno. La protagonista si sveglia nel giorno del suo compleanno sperando che qualcuno si ricordi del felice avvenimento, questo non accade.  Samantha  è quasi ignorata (e derisa dal fratello più piccolo) da tutta la famiglia. La madre prima di uscire le chiede soltanto se “ha mangiato la colazione”. Il passaggio alla maggiore età è un traguardo delicatissimo, quando giunge bisogna avere qualcuno con cui affrontare l’avvenimento, non si può restare soli senza nemmeno una torta di compleanno e gli “auguri”.

Samantha è una ragazza adolescente americana, al secondo anno in un college dipinto in pieno stile anni ottanta, con una fotografia serena e gioiosa. Il college è frequentato sia da matricole (un anno più piccole di lei) che dai veterani dell’ultimo anno. Per gli anni della giovinezza una forbice di 3 anni di differenza rappresenta un’eternità, data la velocità del cambiamento psichico. Samantha non ha mai avuto un ragazzo, coltiva in segreto l’amore per Jake Ryan (che è dell’ultimo anno), il quale però non sembra accorgersi della sua esistenza ed è già felicemente fidanzato con una ragazza bellissima, con un corpo “da statua”. Samantha disprezza le matricole, ambisce alla storia d’amore perfetta con il ragazzo più bello del liceo. Jake si accorge un giorno che Samantha è intenta a fissarlo con occhi innamorati, cosa che lo induce a pensare al perché di quel comportamento. Si informa su che tipo sia Samantha e se sia già impegnata. Intanto non riceve gli auguri di compleanno da nessuno. Una matricola (Ted), inizia ad provarci con lei ad una festa, ma lei lo rifiuta considerandolo un bambino. Questo studente involontariamente fa da tramite tra lei e l’oggetto del desiderio: Jake. Quest ultimo viene a sapere dell’interesse nutrito per lui da Samantha. Il film termina con Samantha che va incontro a Jake per suggellare il loro nuovo rapporto sentimentale.

Giovanni Sacchitelli

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