I dinosauri si sono estinti 65 milioni di anni fa. Per secoli i loro resti sono stati erroneamente scambiati per creature mistiche o divine. Richard Owen nel 1842 chiamò questi animali dinosauria, e dopo le sue ricerche dozzine di dinosauri e creature preistoriche furono scoperte in tutto il mondo. Nacquero modellini realistici e giochi per bambini,  dando avvio al merchandising.  Nel 1993 Steven Spielberg dirige Jurassik Park, basato sul romanzo omonimo  di Michael Crichton (1990). Per quanto riguarda il film, l’intento di Spielberg di fare un film basato sulla novella scientifica di Chrichton, non sarebbe stato facile da realizzarsi; il libro era infatti scritto da un punto di vista scientifico, che può essere attribuito al background culturale di Crichton (aveva studiato Medicina). Ma con l’aiuto dello screenwriter David Koepp, le bozze dello script di Crichton furono riscritte. Le scene violette vennero omesse, rendendo il tono del film più familiare e amichevole. Le scene di carnivori famelici furono bilanciate con quelle di giganti innocui come il Brachiosaurus e il Triceratopus. I protagonisti leader del romanzo di Chrichton restarono invariati: Il paleontologo Alan Grant, la paleobotanica Ellie Sattler e il matematico Ian Malcom. Come nel libro sono invitati dal milionario John Hammond a ispezionare la sua isola a largo di Costa Rica. Qui, i dinosauri progettati dalla bioingegneria della InGen corporation, sono vivi e respirando sull’Isola Nublar. Quando una compagnia rivale costringe l’ingegnere del software del parco a rubare gli embrioni dei dinosauri, qualcosa va male e per il ladro le cose si mettono male. Le gabbie di protezione dei carnivori si aprono, lasciandoli a piede libero. I visitatori e gli impiegati della società dovranno combattere per sopravvivere ed attendere di essere liberati.

Il film fu una vetrina di moderni effetti speciali. Stan Wiston creò dinosauri animati all’avanguardia e a grandezza naturale. Il curatore degli effetti speciali Dennis Murren  fu ingaggiato per provvedere alle inquadrature a tutto corpo dei dinosauri usando modelli stop-motion (una tecnica cinematografica in base alla quale la telecamera viene interrotta e avviata ripetutamente, ad esempio per dare alle figure animate l’impressione di movimento) L’effetto speciale classico fu reso popolare dallo stop-motion specialist Ray HarryHausen, che fu responsabile per gli effetti delle creature in dozzine di film del 1950 e 1960. Quando a Spielberg fu messa davanti l’immagine generata al computer di un T-rex nell’atto di cacciare, abbandonò definitivamente l’idea di usare la stop-motion. Il display realistico e il movimento dei dinosauri contribuirono al successo del film.

Il film fu un successo al botteghino, superando d’incassi Batman Returns.

Giovanni Sacchitelli

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