Oscar Wilde è morto solo
“Oscar Wilde è morto solo e in miseria all’età di quarantasei anni. Ora la sua tomba è ricoperta di baci, segni indelebili di rossetto che le ammiratrici, nel tempo, hanno voluto stampare sulla pietra porosa del mausoleo, pervase da romantici istinti di emulazione.
Che dire, è senza dubbio una storia affascinante; ha un risvolto irresistibile nell’idea che tutte queste donne si siano sentite scosse nel profondo da quello che lui ha lasciato in eredità, tanto da scegliere – fra le mille attrazioni di una città come Parigi – di andare visitare un cimitero e stampare un segno di labbra voluttuose e passionali su una parete di pietra, fredda e inanimata come solo la roccia sa essere.
Ma Oscar Wilde è morto da solo.
Capisci la differenza fra il sogno romantico e la realtà?
E’ per questo che non ha senso che tu continui a idealizzare quella ragazza, se sai per certo che non può essere tua.
E’ bella – lo so benissimo – formosa e con i capelli corvini a darle quest’aria tenebrosa nonostante il suo viso sia solare e il sorriso contagioso.
Ma non basta, capisci?
Hai fatto le tue esperienze, non sei più un ragazzino ingenuo, un ramo coperto di germogli ed esposto alle intemperie; dovresti capirlo da solo.
Non hai neanche provato a corteggiarla, e questo – pur sembrando un atteggiamento vigliacco – in fondo ti fa onore, perché saresti stato squallido se l’avessi fatto.
Però svegliati, cazzo. Così rischi di diventare ridicolo.
Il mondo è pieno di ragazze interessanti, alla tua portata.
E cancella quel sorriso sarcastico dalle tue labbra, sto parlando seriamente.
Vuoi fare la fine di Dante con Beatrice?
Lo sai o no che Beatrice si è sposata con un altro, a dispetto di tutti i poemi che le ha dedicato quello sfigato dal naso aquilino?
E’ così che va il mondo, e tu lo sai benissimo, anche se fai finta di ignorarlo.”
E’ una curva
sinuosa
il tuo mondo
come un sorriso
umile
indulgente.
E’ prorompente,
luce accecante del sole
e onde d’acqua.
Mare cristallino
fresca carezza
a cui è concesso
intrufolarsi.
A lui
affido
il mio desiderio
limpido.
“Ecco, adesso ti sei messo a scriverle poesie.
Povero fesso.
Di questi tempi con la poesia non ci campa più nessuno.
I poeti sono diventati malinconici saltimbanchi intenti a elemosinare scarsi consensi in premi letterari di provincia, visto che quelli del pubblico ormai sono un miraggio lontanissimo.
Oscar Wilde è morto solo e in miseria, ci tengo a ricordartelo. E lui è vissuto alla fine dell’800, non in quest’epoca frenetica e materialista.
E rispondi qualcosa ogni tanto, invece di declamare versi inutili.”
“Ne riparliamo quando la mia tomba sarà ricoperta di baci, d’accordo?”
1 commento
NdA: questo racconto è apparso poco più di un anno fa sul mio blog “Racconti inutili”. Poichè ora quel blog non esiste più, ma al racconto sono affezionato, ho pensato di riproporlo qui.
Buona lettura.