Non sempre arriva, ma quando lo fa invade l’aria. Singhiozza sul pavimento di legno e traccia misteri.
Proietta sul muro le foglie del ficus, le deforma in ricordi e la stanza si satura di colore e di pace, di pensieri e minimi affanni.
É il sole del primo meriggio.
Gioca e racconta presenze che avrei voluto trattenere per sempre nel cerchio imperfetto del corpo.
Davanti alla finestra il silenzioso passaggio dei suoi raggi.
Non sono brava a meditare, mi distraggo, mi incanto a guardare, scovo un filo di ragnatela, un baffo di polvere o un alone azzurrino.
Poso il libro o la penna e mi vorrei flusso di luce.
Presto le ombre si allungano in linee sottili per poi scomparire.
Tornerà.
Accendiamo qualche luce, su, non vi siete accorti che è sera?
Testo e fotografia di Alessandra Cinelli 

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