Sono nato vicino al mare
e subito il mare m’entrato
nella natura
delle cose.
Sono verde, dentro
ma anche del giallo paglierino
dell’estate
che sa accogliere il blu.
Qualcuno nel mare ci muore,
seicento, un giorno,
sei, una settimana dopo.
Ogni vita conta,
per ognuna una candela,
ma è la sofferenza
che le impreziosice
di storie e storia,
per lei
le lacrime

 

Nella notte fra il 13 e il 14 giugno 2023, circa 600 persone sono morte al largo della Grecia. Scappavano da Siria, Bangladesh, Egitto, Pakistan.
C’è il forte sospetto che la Grecia non abbia fatto niente per soccorrere il peschereccio in difficoltà su cui viaggiavano, anzi: è possibile che il ribaltamento sia stato dovuto a un tentativo di trainare la nave verso le acque italiane, dopo la richiesta di aiuto per un’avaria al motore. Meglio che moriate di là, insomma.
Scaricabarile fra due stati uno più fascista dell’altro.
Una settimana dopo, 6 persone piuttosto ricche sono morte in una spedizione esplorativa sui resti del Titanic.
Quasi nessuno ha parlato dei 600, quasi tutti dei 6.
Anche di fronte alla morte facciamo due pesi e due misure: 100 poveri non valgono quanto un solo ricco, nel nostro immaginario.
La morte, invece, non guarda in faccia a nessuno.

 

Testo e fotografia di Manlio Ranieri

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