Mi chiamo Domenica, Chechella per gli amici.
No, non sono nata di domenica, è un nome banale, lo so.
Come dire “è un dottore della domenica”, inesperto, che non vale tanto.
E infatti io non ho saputo fare niente.
Poche cose, non tante come tutti gli altri.
Sono gonfia di semplicità. Mi fa questo effetto la pochezza.
Non ho mai saputo mettermi lo smalto alle unghie, usare il mascara, che poi in verità non avevo i soldi per comprarmelo.
La vita mi ha dato un ruolo e io l’ho portato avanti sino in fondo.
Da morta, ora, dal cielo, vedo tante cose.
Che ne sapevo di cosa avrei potuto fare, conoscere, dire e raggiungere.
L’ignoranza è davvero brutta, ti serra la gola come un assassino a puntate.
Seguo da quassù le mie nipoti, vedo che leggono un giornale tutto complicato.
Questa settimana aveva una copertina bellissima tutta colorata con su scritto “Le ragazze sono forti”.
Ah, quanto mi ha fatto sognare, per un tempo diafano e di nuvole che non so quantificare ho inventato una vita nuova per me e a loro mi inchino e le ringrazio per come mi stanno aprendo il mondo.
Fotografia di LAURA PANNACK
testo di Annalisa Falcicchio 

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