Figaro voleva diventare un poeta.
Era di questo sogno che fantasticava davanti alla fornace di suo padre quando, all’alba, infornava le prime pagnotte del mattino.
Impastava in versi dediche di amore a donne immaginarie, mentre il padre, dal retrobottega, bestemmiava, di sale e farina, il bancone del pane.
Vispo e curioso com’era, avrebbe voluto continuare le scuole ma, della famiglia, era l’ultimo dei maschi e, come tale, alla fine della quinta elementare, aveva dovuto lasciare il calamaio per entrare a lavorare al forno di famiglia, come i suoi fratelli.
La fantasia gli ronzava nell’orecchio tutto il giorno e, quando la sera, nel suo letto, accendeva la fiamma della candela sul comodino, veleggiava verso il mondo infinito della scrittura, dimenticando di essere soltanto Figaro, il figlio del panettiere.

Testo di Rossella Colonna

Scritta durante il corso di scrittura creativa di Don’t stop me now

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Di casi umani è piena la letteratura, e di stranezze è piena la vita.
Materiale narrabile curioso e frizzante disseminato tutto intorno a noi.
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