Si dice che con la luna piena ci sia gente strana in giro.
E io la luna piena me la sono messa in camera. L’altro giorno mi ha portato in un mercato galleggiante, con frutti felici e zuppe colorate. D’accordo, forse qualche frutto che ho assaggiato era nauseante, ma chi c’era mai stata a Bangkok? Io volevo andarci per il Buddha sdraiato e per ritrovare la concentrazione in me stessa. Ma gli occhi di drago, nascosti tra le foglie, mi hanno pregato di salire sull’elefante e di andare ad incontrare la megera. Lei mi avrebbe insegnato come costruire il cerchio calmante con il muschio degli alberi e a volare su un aspirapolvere. Ma la mia sinagoga è fatta di minestroni di piante e un impasto di alberi. Non mi importano le città dalle pessime architetture, lasciatemi qui tra i coriandoli di anime e gli stagni felici.
Mi alzerò alle quattro di mattina solo per pescare quei lunghissimi gambi di fiori, chiamati fiori di Loto. Nascono nel fango e nella sporcizia, ma nonostante tutto crescono alti e belli.
Non mi spaventano le lumache, o i pesci gatto. Il mio posto è tra i maghi con i serpenti infilati in bocca, e tra le foglie afrodisiache che danno dipendenza.
Non posso che imparare il valore del confronto e del rispetto dagli uccelli appesi, che cantano contemporaneamente tutti una musica diversa.
La guerra fra popoli non esiste, finché la mia luna piena resta accesa.

Uno scritto di Monica Contento, nel corso di scrittura on line e interattivo Magiche Fantastiche Tasche
condotto da Antonella Petrera per Colori Vivaci Magazine.
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