Cadono sulla copertina le parole del titolo, come fiocchi di fuoco.
Ma gli elementi, in questa raccolta, trascendono le loro comuni funzioni, scavalcano la staccionata dei sensi e galoppano, sprigionano, connettono.
Il binomio costituito da Antonella Petrera e da Donato Frigotto, impreziosito dalla lucente colonna visiva di Gaia Miacola, ci fa dono di un libro che è molte cose: un ventaglio di storie, un prontuario di scrittura creativa, la conquista di un’autoriflessione. Le ventuno brevi storie raccontate, con densa leggerezza, ci raccontano – fra le altre – di figure creatrici, animali che vincono sui limiti, creazione di bolle magiche, lampioni che si credono fari, cicli di luce, negozi di
scrittura in cui è possibile acquistare anche la punteggiatura.

Quel che mi è sembrato di percorrere, fra questi racconti, è un sentiero lungo il quale ricostruire
un’identità, l’identità del lettore, che è chiamato a osservare le dinamiche di cui si compone la vita – come il pipistrello che fruga nella luce – e ritrova molte parti di sé che forse aveva dimenticato, o accantonato.

Quando ero bambino c’era un cartone animato che non capivo del tutto, ma che era posseduto da una decisa forza poetica della quale mi lasciava intriso. Si chiamava Galaxy Express 999 e, in ogni episodio, un treno che volava nello spazio faceva tappa su un pianeta differente; ciascun mondo era caratterizzato da un aspetto predominante della vita umana, quindi c’erano pianeti in cui si lavorava senza sosta, altri in cui prevaleva lo sfacelo, altri ancora in cui il sentimento più diffuso era quello della gentilezza, o dell’esitazione e così via…

Attraversare le pagine di 21 storie mi ha fatto tornare in mente quegli episodi, poi rivisti da adulto, per il modo in cui ciascuna pagina riesce a fare tappa in un segmento di vita, come fosse una piccola stazione dell’anima, e mettere in luce quelli che sono i limiti dell’uomo, le sue contraddizioni, i suoi desideri, i suoi sogni più puri, la sua vocazione agli incontri.
E che queste pagine si leggano con lo sguardo e l’esperienza di un ragazzino, o di un adulto, l’effetto sarà molto prossimo a un punto di incontro fra i due; perché il ragazzino potrà intravedere le possibilità esperienziali ed emotive che abitano gli adulti, mentre questi ultimi potranno ritrovare, intatta, una forma di pura meraviglia che credevano di aver perso.
La scrittura dei racconti è come un brillio di sole sulla superficie del mare: cattura, avvolge ed è sospesa su un fondale di contenuti.

A guidarci, nella riflessione su noi stessi che inevitabilmente affiora, è la parte che segue ciascun racconto, intitolata semplicemente: Pensa.
E quel pensare è dirigere lo sguardo sul come risuonino e agiscano in noi i temi del racconto. Ad esempio – fra gli altri – la riflessione su come funziona in noi la creatività, che forma hanno in noi le convinzioni, i timori, la strada che prendono i sogni, come costruiamo i nostri addii; e come tutto questo prenda spazio e si connetta con le vite attorno a noi. Segue poi una terza suggestione, ed è quella del momento in cui gli autori ci invitano a scrivere, porgendoci una penna e un’idea, un gancio creativo che ci renda protagonisti del momento magico in cui una storia, che prima non c’era, abita adesso la nostra pagina.
Conoscevo già la forza evocatrice di Antonella – molte delle mie pagine sono nate da una sua traccia – e assisto felice alla nascita di questa alchimia letteraria con Donato che stupisce, smuove, ispira.

Nei libri che funzionano ci sono sempre alcuni profili, e alcune voci, che si incidono dentro il lettore come una fiera istanza. Da queste pagine, due personaggi non smettono di parlare al mio stupore: uno è quello della giovanissima Alice, che continua a fare una domanda ai bottegai: “Le fate le fate?”. La sua richiesta riversa in me la dolce insistenza dei desideri sostenuti.
L’altro personaggio è quello del Signor Dimentichino, smarrito nell’oblio di ogni memoria.
Mi ha raggiunto un benefico sollievo, nella finale rivendicazione della dimenticanza, che non smette di fare eco nel mio labirinto di ricordi. Perché è così funzionano queste pagine preziose: mettono in moto una creazione interiore che – come avviene nel negozio di scrittura in esse raccontato – può arrivare a trasformare la punteggiatura della
nostra vita.

Sabino De Bari

Il libro è ordinabile in tutte le librerie fisiche e sulle più comuni piattaforme on line, disponibile in formato kindle, e chi lo acquista direttamente sul sito dell’editore Giazira Scritture, fino a Natale, avrà in regalo uno speciale segnalibro che rimanda a contenuti speciali a cura degli autori: una ventiduesima storia inedita completa di commento ed esercizio.

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