Lediesis e la street art
Se c’è una forma di espressione artistica che sta vivendo attualmente il suo momento d’oro, a livello nazionale e internazionale, quella è proprio la street art.
Sono ormai molti gli artisti e i collettivi, spesso anonimi, che si stanno facendo portatori di questo modo dirompente di raccontare l’attualità; che si stanno accollando il grande peso della responsabilità di arrivare a chiunque, per le strade, per veicolare messaggi, per far riflettere, per far sorridere.
Se a livello internazionale i grandi nomi di Banksy e Obey risultano ormai familiari a molti, anche in Italia artisti quali Tvboy o Lediesis iniziano a ritagliarsi un posto importante nel panorama artistico.
Ed è stata proprio dedicata a Lediesis la mostra che si è chiusa a Bari, al Museo Civico, lo scorso 3 ottobre, dopo tre mesi e mezzo ed un buonissimo successo di pubblico.
Una mostra intitolata “Polvere di stelle”, in onore di Monica Vitti e del film girato in parte proprio a Bari; una mostra che ha centrato il cuore del lavoro del collettivo, ovviamente anonimo, Lediesis: le SuperWomen. Donne forti, illuminate, coraggiose. Delle grandissime della loro epoca o del loro settore. Tutte, rigorosamente, raffigurate con una grande S di Superman e nell’atto di strizzare un occhio allo spettatore, come a dire “Sei super anche tu, devi solo scoprire il tuo potere”.
La mostra raccoglie e riproduce opere che sono sparse per numerose città italiane; sono collocate normalmente in luoghi non autorizzati, com’è nella natura della street art; ma Lediesis, in particolare, amano finestre murate o archi ciechi che possano, naturalmente, incorniciare l’opera e suggerire la sensazione di una SuperWoman alla finestra che osserva e sorride al passante.
È stata una enorme emozione trovarsi al cospetto di Marina Abramović, Alda Merini, Maria Callas, Frida Kahlo. Un bel respiro per Bari e per la vita culturale della città.
Articolo e fotografie di Marilena Porfido