Wim Wenders.

Sì, lui. Il regista che fa dello sguardo il suo mondo, la sua indagine, la sua materia viva.
Due sere fa ho visto finalmente Palermo Shooting, credevo fosse un breve documentario e invece mi ha sorpreso con la sua trama profonda e rivelatrice.
E’ la storia di un fotografo di successo che ha perso la Visione, il fuoco, il magma della ricerca.
Non è una cosa rara, capita a tutti noi di perdere la direzione, il profumo, l’accesso alle cose invisibili.
E’ un film che mi ha segnato tantissimo, non riesco a smettere di pensare a quello che ha scaturito in me. Sono ancora in fase di metabolizzazione ma volevo assolutamente parlarvene.
La Critica non ha abbracciato questo film con il giusto valore, sinceramente non riesco a capire cosa si poteva dire e fare meglio. Che a parlar male son tutti bravi, ad agire poi trovi la strada deserta. Che se un pinco pallino decide che un film è brutto, tutti con il copia ed incolla interiore che seguitano a belare in coro.
Una delle scene che mi ha più colpito è il suo incontro con un uomo d’affari che ogni mattina va a pascolare le pecore e si veste di tutto punto e spiega al nostro fotografo come ogni cosa può essere l’ultima per noi.
“In questo modo mi godo il tempo che scorre”
“E come se lo gode?”
“Lentamente, molto lentamente”
“Dipende da quanto tempo ci viene concesso per assaporare il tempo”
“Io le dico che possiamo rallentarlo il tempo, le cose più belle che vediamo sono quelle invisibili.”
Non vediamo solo il visibile, la realtà nuda e cruda che si offre davanti ai nostri occhi.
Noi vediamo quello che immaginiamo, quello che colleghiamo, che cerchiamo.
In questo film i riferimenti a Escher, Antonioni, Bergman, Fellini, alla musica, all’arte sono fortemente presenti, a voler comunicare in maniera forte quanto le arti si nutrano a vicenda, quanto la morte che dobbiamo superare ogni giorno è quella mentale per rivedere ogni giorno colori e valore.
L’amore, Dio, il mistero, l’audacia, i fantasmi interiori, il desiderio, pensate che non facciano parte di quello che avete scritto forse ieri?
Un abbraccio Vivace,
Annalisa Falcicchio 
Ah,
la colonna sonora del film è tropppo figaaaaa!
1. Grinderman – Dream (Song For Finn)
2. Get Well Soon – Busy Hope
3. Portishead – The Rip
4. Irmin Schmidt – Accordeon 1 Flavias Thema
5. Iron & Wine – Freedom Hangs Like Heaven
6. The Long Winters – It’s A Departure
7. Calexico – The Black Light
8. Velvet Underground – Some Kinda Love
9. Thom – Beds In The East
10. Irmin Schmidt – Trompete 2 Fresco
11. Beirut – Postcards From Italy
12. Fabrizio De Andrè – Quello Che Non Ho
13. Jason Collet – We All Lose One Another
14. Bonnie Prince Billy – Torn and Brayed
15. Monta – My Impropriety
16. Sibylle Baier – Let Us Know
17. Irmin Schmidt – Cello 1 Bei Flavia
18. Rosa Balistreri – Quannu Moru
19. Grinderman – Song For Frank
20. Beth Gibbons & Rustin’ Man – Mysteries
21. Get Well Soon – Good Friday

 

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