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Nulla si sa, tutto si immagina.

Federico Fellini – A Cinema Greatmaster di Gordiano Lupi è un interessante saggio cinematografico pubblicato dalla casa editrice Il Foglio Letterario. L’autore presenta un ritratto del grande regista riminese in un’opera nella doppia lingua italiano/inglese, impreziosita con bellissime foto dell’artista e dei suoi strabilianti set cinematografici. Federico Fellini è nato il 20 gennaio 1920 a Rimini ed è morto a Roma il 31 ottobre 1993; in settantatré anni di vita ha regalato al mondo delle opere indimenticabili, che hanno consacrato il suo successo internazionale. Egli è il regista italiano più citato e amato, e ha vinto molti premi importanti nel corso degli anni, tra i quali diversi Oscar, di cui uno alla carriera. Gordiano Lupi ha raccontato la vita di Fellini attraverso i suoi film, perché in fondo la maggior parte della sua esistenza l’ha trascorsa su un set cinematografico; è quindi una scelta doverosa quella di parlare del geniale regista attraverso la sua complessa filmografia. Nel caso di Fellini poi, dove vita e arte si confondono, dove in ogni film ha riversato una parte della sua storia – vera o inventata non ci è dato saperlo – è forse l’unico mezzo per conoscerlo quello di cercare di captare qualche brandello della sua personalità attraverso i suoi personaggi e le sue visioni. Gordiano Lupi fa una panoramica esaustiva di tutti i film del regista soffermandosi in particolare sulle sue pellicole più riuscite; analizza la sua evoluzione stilistica e immaginativa e negli ultimi capitoli ci porta anche nella vita del Fellini uomo, quello che preferiva frequentare i suoi collaboratori piuttosto che i suoi colleghi registi, che si definiva umilmente un artigiano, che trovava il suo rifugio e conforto solo tra le braccia di Giulietta Masina, anche se nel corso della sua esistenza ha avuto una grande passione per il mondo femminile. Federico Fellini – A Cinema Greatmaster ci conduce nella mente di un regista visionario e bizzarro, che ha deformato la realtà rendendola poetica e originale, che è riuscito a dare vita ai suoi fantasmi e ai suoi sogni. Un uomo e artista che ha vissuto in un mondo tutto suo e che l’ha reso consistente attraverso film onirici in cui l’elemento autobiografico è stato spesso preponderante; un cinema della nostalgia e del rimpianto che ha aderito alla poetica neorealista fino a un certo periodo, per poi liberarsi da ogni catena e spiccare voli pindarici che hanno segnato profondamente la cinematografia mondiale.




 

 

 

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