Leonida si toglie i collants sempre lentamente, pensa a mondi interi mentre lo fa.

Una volta scoperte le gambe, il nylon ricopre solo i piedi e rimane così per minuti interi.

Così prende coscienza delle sue gambe, delle sue ali verticali.

I collants hanno memoria, pensa Leonida, più dei pantaloni, entrano in contatto con la pelle e sono aderenti ad essa, ne assorbono il calore.

Tutti gli oggetti che assorbono le nostre intenzioni, nella nostra vita, ci aiutano a vivere in questa società, che ha bisogno di sguardi d’intesa e sorrisi e codici comuni.

Leonida amava Godard, la Nouvelle Vague e il cinema d’autore tutto, i libri e la PAROLA che fortificano la sua I.R.P.: immaginazione ragionata poetica.

Queste sono le sue gambe nuove quotidiane.

 

Scritto di Annalisa Falcicchio, prodotto durante il corso di scrittura creativa in sede Don’t stop me now 

Immagine Eloge de l’amour (2001) di Jean-Luc Godard

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