In evidenza: Peter Paul Rubens, vista con San Giorgio e il Drago, 1630, Hampton Court, Royal Collection

Avere conoscenza della storia e delle discipline umane, quali la letteratura, la filosofia, la storia dell’arte ci permette di avere una visione sicuramente più feconda di significati rispetto a chi si applica esclusivamente ai formalismi convinto che nelle formule matematiche e soltanto in esse sia la verità, l’utile, ciò che la società moderna necessita per essenza. Perché il progresso si basa sulla tecnologia, ed essa altro non è che un’elaborazione pratica dei principi delle scienze pure. Questo valga come vademecum per tutti coloro che con un atteggiamento scientista (atteggiamento negativo che mira ad esaltare la conoscenza delle scienze, considerando le altre forme di conoscenza di basso rango o “inutili”) guardano con facilità e diffidenza alla cultura umanistica. Il fatto che essa si snodi attraverso proposizioni e non formalismi le garantisce la facilissima accessibilità agli scienziati, che proprio per questo la ritengono di semplice fruizione, quindi inutile. Ma ogni persona intelligente sa che così non è, perché sa la bellezza del latino, della filosofia, degli studi letterari che sopra ogni cosa formano la mente umana al senso critico. Mentre la scienza offre sterili formalismi senza un approccio storico o umano, le materie dello spirito invece formano la logica (penso alla logica formale ma anche semplicemente alla grammatica) e i contenuti. La forma del ragionamento matematico è garantito anche se si studia la grammatica latina, perché la grammatica è matematica, ovvero esattezza, regolarità, oggettività. La ricchezza di contenuti che le materie umane sono in grado di trasmettere nelle loro infinite varietà di espressione, offre una formazione personale molto più efficiente e completa di quella scientifica. In una società moderna priva di valori, orientata all’utile e al materialismo, quali esempi più felici delle vite dei santi, del Vangelo, delle teorie filosofiche, dei romanzi significativi. La vera erudizione non può che essere umanistica, gli stessi governanti dovrebbero avere elusivamente una cultura umanistica, perché quando si tratta di amministrare comunità, ed esse sono fatte da uomini, è necessario conoscere i codici etici trasmessi dagli autori classici.

Inebriarsi lo spirito e vivere il calore interiore dei personaggi della cristianità, leggendo le vite dei santi, come quella di San Francesco, scritta da San Bonaventura (Legenda Maior, 1263), o la vita di Santa Chiara, amica di Francesco D’assisi (scritta da Tommaso Celano), o le pagine più significative del Vangelo. Gli esempi di questi uomini o donne di Chiesa, come le speculazioni filosofiche, ci formano alla santità, anche se non crediamo. Ho introdotto queste due figure perché sono due mie recenti letture, non vuole essere né un apologia né una critica al cristianesimo, valgano come esempi, e vi invito a leggerli, di vita per il bene, per il prossimo. Questi esempi che riguardano l’uomo, li abbiamo soltanto nutrendoci di lettere, edificando il nostro spirito con i discorsi dei saggi. Dolcissima la storia di Amicizia tra Francesco e Santa Chiara, entrambi attratti dal vero bene, quello non ottenibile nella vita secolare, ma soltanto nel silenzio della vita ritirata. Rifiutare i vincoli del mondo degli affari danarosi (che nel medioevo di Francesco era così altamente sviluppato), spogliandosi di ogni bene, vivendo di elemosina, lavoro manuale e preghiera. Sull’insegnamento del cristianesimo primitivo. Tanto è che Francesco fu chiamato Alter Christus. Queste storie, come le pagine più affascinanti degli evangelisti (anche per i laici!) formano davvero lo spirito alla vita di ogni giorno, educano con gli esempi di Cristo, all’ascolto, all’amore per il prossimo, alla semplicità, alla non violenza. Quali miniere di bellezze nascondono le humanae litterae. Troppo volgare ritenerle inutili! Chi lo pensa davvero non le conosce, perché se le conoscesse cambierebbe idea o fuggirebbe spaventato.  L’uomo è spirito e perché si elevi dalla condizione semplicemente animalesca e rispetti i corollari che discendono dalla definizione (animale razionale) deve conoscere se stesso, la propria storia, la storia della filosofia.

I personaggi che ho menzionato sopra, con il massimo rispetto per chi crede e per chi no, sono esempi di grande forza d’animo, di animo meditativo, di rinuncia filosofica al rapporto con il sistema per dedicarsi al vero sé. Francesco figlio di un ricco mercante rifiuto la sua ricchezza, visse povero e con tante rinunce, perché così è scritto nel Vangelo; esempio di grande forza d’animo, coerenza, purezza, rispetto del principio dell’amore universale che si estende a tutto, nessuno e niente escluso. Il cantico delle creature né è la testimonianza.

Giovanni Sacchitelli

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