Film del 1987, con protagonisti Dan Aykroyd e Tom Hanks, nei protagonisti rispettivamente di un poliziotto e del suo compagno di lavoro, in una Los Angeles stramba e coloratissima, in pieno stile fine anni ottanta. Questa città, dipinta come il monumento vivente dell’immoralità e della perversione, è sorvegliata dall’azione sapiente del sergente Joe Friday, poliziotto modello, seguace delle orme dello zio (già poliziotto nello stesso distretto). Joe, è uomo rispettoso della morale, delle regole (tanto è che più volte recita a memoria passi interi del codice penale), del senso comune del pudore. Svolge il suo compito con responsabilità, passione, dedizione incondizionata al distintivo che porta addosso. La Los Angeles in cui si svolge l’azione di Joe, è una città americana moderna di fine anni ottanta, dipinta con una fotografia magistrale (con delle tinte di rosso davvero notevoli), una città quasi fantastica che avvicina questo film (per la regia di Tom Mankiewicz) ai film degli anni novanta di Tim Burton (ad esempio in Batman). Il film si muove lungo fotogrammi veloci, la narrazione avviene tramite una voce guida in sottofondo (che è la voce di Joe) che parla delle gesta eroiche del poliziotto (e poi dei due poliziotti) con un tono solenne; la velocità con la quale viene esplicitato il plot, non rende chiarissimi gli argomenti, tuttavia si sposa bene con l’ambientazione del film e il suo peso specifico. La retata (Dragnet), è un film di fantasia, per questo motivo non risponde pienamente ai canoni classici di un film standard, infatti tutto è come sospeso in un’atmosfera da fumetto (come i film di Tim Burton). Il protagonista, Joe, è un uomo tutto di un pezzo. Si fa la barba ogni mattina, ha i capelli corti, porta la giacca e la cravatta (come vuole il regolamento della polizia, che lui rispetta a menadito), è quindi un uomo ligio al dovere. Il carattere perfetto per impersonare il ruolo del salvatore della patria contro l’immoralità. La Los Angeles di fine anni ottanta che è ambientazione del film, è il covo dei peggiori vizi della società moderna, quali la pornografia, l’ateismo, la violenza, le rapine. Joe, uomo serio e consapevole, ha l’obbligo in quanto agente di polizia, di fronteggiare questi vizi capitali. Guarda di cattivo occhio le riviste pornografiche, odia ogni movimento anti-religioso, credendo che Dio nella sua infinita saggezza, dimori dappertutto, anche in quella città fantasiosa. Il tema principale del film è proprio l’azione delinquente di un gruppo di anti-religiosi organizzati: i Pagani. Questo gruppo compie le sue scorribande con dei gesti simbolici allo scopo di attirare l’opinione pubblica. Iniziano rubando dei serpenti, poi rubano delle sostanze tossiche altamente corrosive, poi minacciano l’editore di una rivista erotica. Tutte queste atmosfere ci collegano, come ho detto sopra, ai temi di Batman. Potrebbe essere un film alla maniera di Tim Burton. Nella lotta al crimine Joe, non può proseguire da solo, necessita di un compagno. Gli viene affidato Pep Streebeck, impersonato da Tom Hanks, che è l’esatto opposto del primo. Pep non è granché interessato al lavoro di poliziotto, è trasandato, non rispetta le regole del distretto. Streebeck, non sembra un uomo pienamente morale, non perde l’occasione per conoscere belle donne, non è salutista come Friday. Progressivamente i due caratteri contrari iniziano a congegnarsi tra loro, le apparenti divisioni iniziali alla fine cadono e nasce un’amicizia profonda. Tom Hanks nel 1987 era nei momenti migliori della sua carriera, giovanissimo (31), l’anno successivo avrebbe fatto Big (1988), come carattere si sposa benissimo al copione, è l’attore perfetto per un film fantasy. L’azione del gruppo dei pagani intanto continua, rapiscono una giovane illibata (vergine e di dolcissimo aspetto) e in un raduno stanno per darla in pasto ai serpenti come atto sacrificale; fortunatamente subentrano in questo festino i due poliziotti, salvano la vergine dai serpenti e la portano a casa. Connie Swail (nome della vergine) si da subito mostra simpatia per il moralista Joe, il quale si complimenta per il fiore di castità di quest’ultima. I due si innamorano,  sono fatti uno per l’altra. A capo del gruppo dei pagani si rivela, contro ogni sospetto, il reverendo Whirley (più volte appare in televisione per contrastare duramente l’immoralità della sua città). Il reverendo aveva rapito Connie, portandola al raduno dei pagani. Egli è il colpevole della serie di malefatte, quindi va preso e arrestato.  Whirley tenta di fuggire in aereo, ma viene seguito dai poliziotti. Viene arrestato, per la missione Joe, ottiene i complimenti del capitano del distretto, dopo di ciò passa una notte con Connie. I l film termina con  Joe che sorride a Pep.

Giovanni  Sacchitelli

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