Qualcuno s’è accomodato
sulla poltrona del salotto borghese
a rimpinzarsi a rate
finché tutto quell’adipe
non l’ha fatto più alzare.

Per qualcuno s’è scoperto
che universali, fra i diritti,
erano soltanto i suoi.

Qualcuno è morto
col pugno stretto a morsa
come il neonato
sul Manifesto.

Qualcun altro è annaspato
fra le onde di un mare wi-fi
cadendo nella rete
di propagande scaltre.

Qualcuno ha disattivato
la migrazione d’idee
nelle pieghe grigie della testa
per risparmiare la carica
alla protesi elettronica
della sua mano.

È successo così
che siamo rimasti in pochi
a innaffiare il deserto della mente
mentre corpi smunti
rifuggono la sete.

 

Testo di Manlio Ranieri

Photo by The Lazy Artist Gallery from Pexels

Licenza Creative Commons
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