The witches, Chi ha paura delle streghe? (1990) con Anjelica Huston. Film fantastico, dalle tinte fiabesche e paradossali, con la partecipazione di Rowan Atkinson, nel ruolo  del gestore di un albergo  per la regia di Nicholas Roeg (“..uno dei film per bambini più strani mai realizzati..”, Emiliano Locatelli, 2014). Ambientazioni  e fotografia degni di un film di Tim Burton (penso ad esempio ad Edward Scissorhands del 1990), soprattutto per la presenza femminile di Anjelica Huston (nei panni della grande strega) che ne sancisce la vocazione a film per bambini-ragazzi. Il tema classico della strega cattiva che rapisce i bambini, disgustata dal loro aspetto, metafora, forse, di  una parte della femminilità che non viene espressa nel ruolo della madre. La figura della strega ha sicuramente una componente femministica. La strega è l’antifemminile, come se ne parla nel film, le streghe sono vecchissime, calve, hanno dei piedi grandissimi, un naso pronunciato, un’anima cattiva. La nonna del protagonista (il ragazzino Luke) racconta di essere stata in passato una cacciatrice di streghe e gli svela i trucchi del mestiere: le streghe sono donne dall’apparenza normale, tuttavia hanno dei connotati che le distinguono da chi non è strega; le caratteristiche di cui sopra, oltre ad occhi con una sfumatura violacea. Ancora una volta il paragone tra una maternità non realizzata. Le streghe, sono metaforicamente, la decisione di non essere madre, questo tuttavia porta a delle conseguenze obbligate; la cattiveria delle streghe ha una derivazione sessuale. Isteria e superstizione qui vanno di pari passo. Lo spostamento metafisico dei desideri carnali porta all’invecchiamento precoce, all’abbrutimento, alla rinuncia alla maternità fino all’odio per i nascituri. Che la strega sia simbolo di indipendenza sessuale  e affermazione della propria identità femminile, fuori dalle consuetudini sociali, è confermato anche dall’abitudine del congresso di streghe. Avviene a porte chiuse in un normale albergo, le associate si tolgono la maschera  e sono se stesse, tutte donne ovviamente. Il mondo esterno maschile è tenuto fuori dalle porte dell’Hotel Excelsior in Inghilterra. La figura maschile incarnata da Rowan Atkinson, è soltanto uno strumento per affermare la propria identità di donne non-madri. Non è certamente un uomo che può essere oggetto di piacere sessuale, in virtù del fatto che le streghe-donne sono autarchiche dal punto di vista del dovere al piacere e alla riproduzione (con la finalità biologica alla maternità). La strega interrompe un normale ciclo naturale fatto di esemplari maschi e femmine che per leggi biologiche si uniscono. Questa scelta tuttavia non è scevra da conseguenze significative: a) abbrutimento b) invecchiamento precoce c) odio innaturale per i bambini.

La grande strega (Mrs Hernst), impersonata da Anjelica Huston, è la massima espressione della femminilità distorta; pur essendo bella e carismatica, senza maschera è inguardabile. Anjelica Huston, figlia del regista omonimo, famosa per la brutal love affair con Jack Nicholson, interprete in film celebri come Il postino suona sempre due volte (1981), L’onore dei Prizzi (1985) e i cult degli anni novanta per eccellenza: The Addams Family (1991-1993), riveste il suo ruolo di strega magistralmente non nascondendo lati erotici e sensuali. Bellezza particolare.

Luke ha perso i genitori, dalla Norvegia si trasferisce in Inghilterra, all’hotel excelsior. La nonna Helga se ne prende cura. L’hotel excelsior, come ho detto prima, è teatro degli incontri della società delle streghe che hanno trovato un metodo per trasformare, tramite una pozione magica, i ragazzini in topi.  Luke e Bruno, suo amico vengono trasformati in topi. Per vendetta, anche le streghe assumeranno la medesima pozione trasformandosi in roditrici. Luke, ormai abituatosi alla condizione di topolino torna in Norvegia, vivendo in una gabbietta; inaspettatamente, l’ex segretaria di Mrs Ernst, Mrs Ervine, lo ritrasforma in bambino e tutto torna come prima. Mrs Ervine è lo stato di liberazione dall’indipendenza  sessuale e l’accettazione del ruolo biologico di madre. Film per ragazzi piacevolissimo.

Giovanni Sacchitelli

Total
2
Shares

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*