E la ragazza di prima classe
pensò
magari con un po’ di coraggio,
prima dell’arrivo mi farò baciare.
Lo pensò
forse
a causa del vino troppo forte,
che le insinuava la gola.
Lo attraversò
come
una moto bruciante
in una strada
selvaggia
il suo sguardo
la colpì subito: erano occhi colmi di avventure
di imprese rischiose
di navi viaggianti.
Poi,
l’accenno
di un ballo
perdere la testa
a ritmo di musica.
Intravedere
un invito
per un’ America lontana
per un’ emozione vicina.
I passi di danza
coincidevano perfettamente
ai moti delle loro anime randagie
in un bacio itinerante
Quando
tutt’intorno la gente confusa e traballante
intonò un nuovo ballo,
un nuovo inno alla speranza.
Non si sarebbero mai più trovati cosi, mai più così spensierati
Non è il viaggio, è l’attitudine al viaggio.
Che li aveva portati tutti lì, tutti con le proprie manie, con i propri dolori, e con il proprio bisogno di avventura.

di Monica Contento, uno scritto dal nostro corso di scrittura online

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