Chissà cosa pensava Julie sulle ginocchia del padre. Forse già lo sapeva che non si può tenere tutto insieme. Eppure non ha mai saputo scegliere né liberarsi della scelta. Il piede destro sul prato inglese e il sinistro nel bosco. Quante cose sono cambiate dal 1761? La natura umana forse è sempre la stessa, cambiano mezzi e modi. Chiuso il libro ho pensato che bisogna essere madri per avere la scusa di morire. Ho riflettuto a lungo su questo pensiero guardando Julie nel fiume. Una razionalissima Ofelia stanca delle tenaglie. Una tragica Elettra inconsapevole. Il germe codardo di Madame Bovary. Ma erano altri tempi e non c’era l’epidurale. Si è persa quella profondità, quella purezza. Nonostante tutto.  Julie con le sue cause perse che a suo modo ha lanciato una sfida e mostrato un martirio non troppo sconveniente. Una grande donna per quel tempo. Di quelle che si trovano solo in certi romanzi. Maledetti libri. Leggere, rileggere e riempire i misteri con l’immaginazione: quale strategia magistrale al servizio dell’illusione. Tutto questo non lo trovi per strada. O ti ricorda qualcosa che hai perso e che la memoria ha deformato.  O ancora nutre la voglia dell’avvenire. Ci sarà prima o poi. Ma tra il prima e il poi diventiamo vecchi  e ci accontentiamo o restiamo soli. Maledetti libri. E mi chiedo: perché non sono anch’io di carta? Perché non mi ha creata un qualche grande scrittore? Mi sarebbe bastata una sola riga. Per essere lì con loro. Lì con loro. E fare tante domande e capire. Chiedere a Julie perché non ha saputo scegliere.  Ma sono al di quà: per questo ho comprato una biro.

Delia Cardinale

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*
*