Se abbiamo del rosso negli occhi possiamo sopravvivere. Di più: possiamo vivere. Ci serve solo un mondo tinto di tonalità accese, accecanti e passionali. Ci serve la capacità di non cedere mai – o mai più, forse – alla tentazione di una vita che non conosca gli eccessi, perché è proprio negli eccessi che la vita si dipana, il tempo si sfibra, perde la sua ossessiva ritmicità e si lascia guidare dai nostri desideri, liberi, non forzati dalla strada ferrata di due lancette implacabili.
Se sappiamo tuffarci nel blu saremo salvi: non avremo bisogno dell’aria condizionata d’estate e dei quadri alle pareti, d’inverno. Ci tatueremo un cuore sulla pelle e, attraverso quel disegno d’inchiostro che affonda le radici, sapremo guardare al nostro interno, fino a quel muscolo pulsante che rilancia la vita, ossigenata, in ogni dove. Anche al cervello, casa e sorgente di ogni pensiero. Anche alle terminazioni nervose, ai muscoli, agli organi sessuali.
Cosa ricorderemo, per sempre, di certe notti? Le note colorate? le strade come vie di fuga? Le lacrime che sgorgano come ruscelli in tempesta, fresche e vivaci, piene di vita? Le birre strappate alle lenzuola, allo scorrere predeterminato del tempo, al “ora non è il momento”? Le lenzuola che si riprendono il proprio spazio avvolgendo corpi, spandendo gocce distillate di piaceri roboanti ed espansi? O forse il momento in cui hanno ceduto il passo al giorno, filtrando la luce scomposta in lame attraverso le tapparelle, quando il torpore del sonno lascia spazio a un accenno di consapevolezza, che diventa rivelazione, che diventa felicità.
Il segreto è il mare: saperci nuotare senza affogare, saperlo salpare su un gommone disperato o in barca a vela, ma senza lasciarsi sopraffare dal vento implacabile delle assenze; saper galleggiare facendo il morto – non essendo morti – con il viso rivolto al sole; saperci persino fare l’amore come pesci, pur non avendo le branchie, pur rimanendo animali di terra dai polmoni in su. Ma basta un bacio per respirare, basta una carezza sui capelli bagnati per sorbire energia, basta un braccio possente per attraversare la baia a nuoto.
Odiare l’estate è un atto contro natura. Bisogna solo saper aspettare, incamerare energia come pannelli solari e poi ripartire più forti, più sicuri, più coraggiosi.
Finalmente.

Testo e fotografia di Manlio Ranieri

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