Caro mondo, stiamo messi malino.

Quanto odio, impotenza, può contenere la bussola impazzita del cuore dell’uomo?

Gettati qui  sulla terra, in epoche diverse, in posti diversi, da chissà quali fortune e sfortune, è difficile, arduo, complesso, trovare la sottile linea rossa.

Di guerre, privazioni, di silenzi e sangue, di esclusioni e umiliazioni in ogni dove del mondo, in ogni punto del nostro specchio in consapevolezza.

Che ruolo abbiamo? Possiamo intervenire? Possiamo dare il nostro contributo? Possiamo alimentare la speranza nella comprensione, nella sensibilizzazione, nella condivisione.

La mostra fotografica World Press ci porta il mondo in un sala di una città occidentale e a mala pena deglutiamo per tanto dolore nella finestra della fotografia.

Ma ogni giorno ci piovono addosso ingiustizie  e noi nella palestra dell’indifferenza siamo agili e scaltri nello schivare il dolore.

Dolore? Ah brutta roba, meglio la pizzeria, le scarpe nuove, il beauty-case.

L’introspezione? Naaa, meglio, andare, venire, apparire.

Fermiamoci.

Guardiamo gli occhi della gente, i nostri stessi occhi, guardiamo il dolore, prestiamo attenzione.

Non passa anche se scivola. C’è.

Annalisa Falcicchio

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