Quando ti morde il cane nero sei nel posto sbagliato al momento sbagliato. E non puoi ululare nè dirgli di stare buono. Ha voglia di giocare e tu devi trovare il modo di non addormentarti per strada, il giorno dopo.

Quando ti morde il cane nero devi fingere di non provare dolore. E poi chiuderti nel primo bagno. Hai improvvisamente bisogno di guardarti allo specchio per riconoscerti. E tirarti la pelle con forza per distrarti.

Quando ti morde il cane nero non serve a niente il tuo vestito migliore. Ed è tutto vero ma speri ogni volta che non sia così. Che è una paura del passato sepolta sotto la moquette verde di una vecchia casa.

Quando ti morde il cane nero diventano tutti nemici e hai paura degli stuzzicadenti. E anche se sei in riva al mare ti senti in una scatola che si restringe. Non importa quanto tu possa accovacciarti, lo spazio non basterà.

Quando ti morde il cane nero sei sempre solo e non ci sarà nessuno a disinfettarti le ferite. Hai una tagliola in gola e non puoi chiamare tua madre che tanto comunque è lontana e non può sentirti.

Quando ti morde il cane nero sei come su Marte o in un formicaio e tutta la gente è rimasta in città. Cammina velocissimo. E  Vedi solo teste o gambe. Perdi lo sguardo d’insieme e indovini le macchie nascoste. Come se facessero la differenza.

Quando ti morde il cane nero vorresti aver bevuto meno o essere rimasto a casa, con un film di Ėjzenštejn,  la pizza a domicilio e il gatto sulle caviglie. Vorresti avere il giusto alibi e tutto il tempo a disposizione.

Quando ti morde il cane nero diventi cattivo ed egoista. Prendi un treno per la Siberia e se qualcuno ti accarezza non senti niente. Uccidi chi prova a sederti accanto perché pensi voglia rubarti il posto.

Quando ti morde il cane nero non lo sai ma spegni i sorrisi, inventi il deserto e non puoi muoverti. Ti arrabbi, stringi i pugni e ti vengono i denti aguzzi, le orecchie lunghe e il pelo nero.

Quando ti morde il cane nero hai bisogno di ricordare quando eri bambino e hai inseguito una farfalla. E devi costruirti una piccola poltrona, tenerla sempre in tasca e sederti. Quando ti manca il fiato.

Quando ti morde il cane nero non puoi pretendere che gli altri capiscano. Anzi devi proteggerli. Allontanarti un attimo, dire che hai mal di testa. Andare via se ce la fai. Altrimenti aspetta che sia lui ad andare via e stringi i denti, resisti.  Tanto lo sai che accade sempre.

Quando ti morde il cane nero non stai morendo. Non è tutto perduto. Devi solo imparare ad addestrarlo e a volergli bene. Perché più si sente rifiutato più diventa aggressivo: è il tuo ospite e devi saperlo trattare.

E, soprattutto, non dimenticarlo mai: quasi tutti hanno un cane nero che tu non puoi vedere.

(L’immagine del cane nero affonda le radici nel folclore anglo-sassone ed è diventata parte della cultura occidentale moderna. È stata spesso associata a stati psichici malinconici. La ritroviamo, vestita di diversi significati in Conan Doyle, Charlotte Bronte, nella saga di Harry Potter della Rowling, in un discorso di W. Churchill e nelle ormai celebri illustrazioni di Matthew Johnstone, solo per citare alcuni personaggi celebri che l’hanno fatta propria.)

Delia Cardinale

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