Nel 1980 fu trasmesso per la prima volta in Italia il cartone animato giapponese Mobile Suit Gundam di Yoshiyuki Tomino. Fu una rivoluzione copernicana rispetto ai robottoni di Go Nagai e imitatori. I “real robot” di Tomino, infatti, sono molto più realistici di Mazinga o Goldrake e combattono guerre in cui non è così semplice distinguere i buoni dai cattivi. Da allora il successo nel mondo è stato tale da portare alla nascita di decine di serie, film e manga, con una continuity così complessa da fare invidia a quelle dei comics americani. Uno degli aspetti più caratteristici del fandom di Gundam è il modellismo: ne sono protagonisti i cosiddetti gunpla (contrazione di Gundam plastic model), ossia model kit più o meno elaborati, grandi, costosi e personalizzati dei tanti robot (Mobile Suit) dell’universo di Gundam. In occasione di Cartoomics 2017 abbiamo intervistato i ragazzi di Gunpla Lab, una delle community italiane più attive in questo campo.

Cos’è Gunpla Lab? Quando nasce e perché?

Gunpla Lab è un progetto ideato da Nonsolohobby (NSH) nel 2014 e creato con l’intento di trattare in maniera più approfondita la passione per i model kit dei famosi Mobile Suit apparsi nei vari anime e manga della meta-serie Gundam. Gunpla Lab ha debuttato ufficialmente in occasione di Cartoomics 2015, dove ha riscosso un notevole successo grazie alla voglia di condividere e confrontare le proprie esperienze di assemblaggio e personalizzazione dei model kit Gunpla. Giunti quest’anno alla terza edizione presso Cartoomics, Gunpla Lab organizza tuttora workshop di vari livelli presso le fiere di settore e negozi specializzati che hanno abbracciato la filosofia di NSH, ossia condividere la passione per i Gunpla riunendo vecchi amici e trovarne di nuovi.

Ci aiutate a orientarci nell’affollatissima galassia dei Gunpla? Quali sono le varie linee di prodotti e quali le differenze tra le diverse tipologie di model kit?

Le linee di prodotto dedicate ai Gunpla sono molteplici e sono state create per soddisfare tutte le tipologie di utenti: dai principianti a quelli più esperti ed esigenti. Le varie linee di Gunpla si differenziano principalmente in base alla scala, ai dettagli e alla complessità di assemblaggio. Fra i principali model kit abbiamo: i semplici Super Deformed (SD o anche BB), ossia dei kit non in scala caratterizzati dal classico testone e un corpicino; gli High Grade in scala 1/144 che sono più dettagliati ma non hanno l’Inner Frame (scheletro interno); i Real Grade che, come i modelli HG, condividono la scala (1/144) ma hanno l’inner frame e un maggiore quantitativo di pezzi e dettagli; i Master Grade in scala 1/100 che raggiungono un’altezza compresa tra i 20 e i 24 cm e sono tra i più venduti in Italia per le loro dimensioni e il loro dettaglio; infine ci sono i più grandi e complessi Perfect Grade in scala 1/60 che rappresentano la linea top di Bandai per quanto riguarda i Gunpla, hanno anche loro l’inner frame e sono composti da un maggior numero di pezzi rispetto ai modelli precedenti. Come scala superiore troviamo i Mega Size 1/48 che, nonostante le dimensioni, non sono particolarmente complessi da assemblare, in quanto non sono dotati di inner frame e non hanno un gran dettaglio, ma sono molto divertenti da fare e, grazie alla loro mole, riescono a farsi apprezzare.

In occasione del ventesimo anniversario di Soul of Chogokin avete organizzato a Cartoomics un incontro con Daiki Fukaura, manager europeo di Tamashii Nations. Che annunci e novità sono emersi?

In occasione del ventesimo anniversario della linea Soul Of Chogokin (S.O.C.), Tamashii Nations ha voluto dare alla manifestazione un taglio prettamente “robotico” ripercorrendo la storia di questa fortunata linea, mostrando modelli classici come Mazinga Z, Boss Robot, Daitarn III, Daltanious e tanti altri. Particolare evidenza è stata data all’esposizione della neonata linea Dynamic Classics (D.C.) e abbiamo potuto ammirare dal vivo Mazinga Z e, in anteprima Europea, Grande Mazinga e Getter 1. Della linea S.H. Figuarts era presente Devilman che rientra sempre nel progetto Dynamic Classics. Nel diorama allestito per l’occasione si è potuto ammirare anche il Generale Nero (nella classica livrea Anime) e una particolare versione “damaged” di Mazinga Z. Queste due anteprime sono ancora in fase di studio e in attesa di conferma. Durante la conferenza sono state poste molte domande in merito alle future uscite ma, oltre alle conferme ufficiali riguardo il DX03 Combatler, il Soul of Chogokin Mazinkaiser e l’acquisizione della licenza per i personaggi di Tiger Mask, non abbiamo ricevuto altre conferme riguardo indiscrezioni che circolano su internet in quanto Bandai/Tamashii Nations, essendo una multinazionale, custodisce gelosamente progetti e strategie.

Storicamente in Italia il modellismo più consueto è stato quello di tipo militare, ferroviario o navale, mentre in Giappone è popolarissimo il modellismo robotico. Questa situazione sta cambiando o comunque in Italia gli appassionati di Gunpla e robottoni sono una minoranza?

A nostro avviso la situazione negli ultimi anni sta cambiando. Nelle varie fiere a cui partecipiamo, sempre più appassionati al modellismo militare, navale o aeronautico si fermano incuriositi al nostro stand e manifestano interesse nei confronti del modellismo robotico, facendo molte domande. Dato che si parla pur sempre di  modellismo, ci piace confrontarci con altre esperienze, scambiare consigli e tecniche. Inoltre il modellismo robotico sta richiamando anche un pubblico giovanile in manifestazioni che di solito sono relegate a un pubblico maturo e di nicchia, merito anche delle personalizzazioni alle quali si prestano i modelli (possibilità di inserire un impianto di luci a led o l’utilizzo di parti di modelli differenti per crearne uno totalmente nuovo e unico) e alle colorazioni non convenzionali: non si utilizzano solo le classiche tonalità di grigi, verdi e marroni, ma si utilizzano colori accesi come il giallo e il rosso e tinte metalliche come cromo e alluminio.

Perché i model kit di Gundam sono così amati dagli appassionati, mentre le action figure dei personaggi delle serie di Gundam non hanno mai avuto grande successo? Qual è il segreto del loro successo ormai quasi trentennale?

Pensiamo che il successo sia dovuto al fatto che si parla sempre di modellismo. Agli appassionati piace di più costruire i Gunpla con le proprie mani e avere la soddisfazione di creare qualcosa per poi esporlo una volta assemblato. L’impatto è sicuramente differente da quello che prova il collezionista che compra un prodotto finito e già pronto per essere esposto. Inoltre in Gundam, come in altri anime (Mazinga, Daitarn 3, ecc.), quello che rimane impresso nei ricordi, più del personaggio che pilota il robot, è il robot stesso.

Oltre ai Gunpla vi dedicate anche ad altre tipologie di modellismo?

L’interesse è dedicato principalmente ai Gunpla. Alcuni membri del Team sono appassionati anche alle miniature fantasy e al modellismo militare ma, per il momento, preferiamo concentrarci sul modellismo prettamente “robotico”.

Quanto costano i Gunpla? Quali sono quelli più ambiti dai collezionisti?

Parlando di prezzi, partiamo dai 10€/20€ per i kit più semplici (SD e HG), 25€/35€ circa per gli  RG, dai 35€ ai 100€ per gli MG fino ad arrivare a 120€/300€ per i kit più complessi e grandi (PG e Megasize). La linea che va per la maggiore tra i collezionisti è la linea Master Grade (MG) in quanto dimensioni, dettagli, possibilità di personalizzazione e rapporto qualità/prezzo li rendono di sicuro i più ambiti tra gli appassionati.

Per un neofita che voglia avvicinarsi a questo hobby qual è il modo migliore per cominciare? Quali sono gli attrezzi necessari e quali sono i canali migliori per acquistare il materiale d’importazione? Che budget è necessario e quanto tempo serve per completare i model kit?

Per chi si avvicina a questo mondo per la prima volta, sicuramente il modo migliore per cominciare è partire con un High Grade 1/144. La semplicità di assemblaggio e i costi contenuti costituiscono l’accoppiata vincente. Per iniziare bastano un paio di tronchesine e un cutter e/o lima. Poi man mano che uno si appassiona, e in base al livello che vuole raggiungere, non c’è limite ad attrezzatura e prodotti da poter usare. E’ proprio questo che spieghiamo nelle fiere e sul gruppo Facebook a chi vuole intraprendere questa passione modellistica. Si introducono le tecniche basilari per poi passare a quelle più avanzate e complesse, che richiedono la giusta dose di esperienza e dedizione, fino ad arrivare a spiegare l’uso dell’aerografo per completare infine il percorso.

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