Imberbe. I tubi ora, già litigheranno per spartirsi un frammento di basetta o pizzetto. Il vetro sopra il lavabo spegne la luce, ma non riesce a dormire. Cosi intervengo io, riaccendo la luce mentre il vetro si gira dall’altra parte del letto e dico, cercando di far arrivare le mie parole alle parti più profonde, “insomma la volete smettere voialtri? fate in fretta e scegliete la parte di …barba che meglio preferite, c’è qualcuno che vuole dormire qui ” e mentre parlavo la cabina doccia e le piastrelle tutte mi guardavano con l’aria soddisfatta di chi ha trovato un difensore, così spensi la luce, il vetro intanto borbottava non so quali calunnie, e tornai nella mia stanza. Erano le cinque del pomeriggio e ad un certo punto sentii delle vibrazioni sotto le mie scarpe, tesi l’orecchio erano grida!grida di dolore, pianti; mi guardo intorno e cerco di trovare un oggetto adatto, un martello ,qualcosa come un martello per rompere le mattonelle e capire il motivo di questa sottesa disperazione, ecco! vedo una pietra la comprai qualche anno fa ai piedi dell’Etna, in quei negozietti dove per pochi euro regalano un pezzo di creato, la pietra è abbastanza dura la uso; colpendo il pavimento ad intevalli regolari riesco a provocare una rottura, ora il pianto aumenta di volume e man mano che mi avvicino alle tubature sento quelle lacrime sempre più vicine ai miei martelletti. Misericordia! non credo ai miei occhi! due tubi che si incrociavano aderendo perfettamente uno all’altro sanguinano, sono feriti! ed ora? come fare? Chiedo ad una giuntura lì vicino il motivo di questo litigio e lei mi risponde “uomini! si sono presi per i capelli solo perchè uno voleva un baffo biondo e voleva rifilare all’altro un baffo castano scuro” Penso nella mia mente “non hanno ascoltato il mio consiglio” e gioisco per la loro prossima, morte.

Farsi la barba sviluppa l’immaginazione!

Un racconto breve di Giovanni Sacchitelli (Foggia, 1988)

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