Jules et Jim, oltre le convenzioni

Il giorno dell’88° compleanno di Jeanne Moreau, un invito alla visione del suo film più noto,”Jules et Jim”, capolavoro di François Truffaut ” (1962), che lo definì “Un inno alla vita e alla morte, una dimostrazione dell’impossibilità di qualunque combinazione amorosa al di fuori dalla coppia”. Tratto da un romanzo autobiografico, narra la storia di un triangolo amoroso, uno scandalo per i tempi, tanto che venne proibito ai minori di 18 anni e in Italia rischiò di non essere distribuito. La Moreau interpreta il brano “Le tourbillon”, che ebbe tanta fortuna da schiuderle, per un certo periodo, una carriera parallela come cantante.
Al centro della vicenda il personaggio di Catherine, incarnato come meglio non si sarebbe potuto, dalla Moreau: una giovane donna provocante, passionale, ironica, fuori da ogni schema, irresponsabile. che avvince ma un poco infastidisce, nell’incapacità di vivere autentici sentimenti, nella totale contraddizione e nell’eterno oscillare fra gioioso entusiasmo (memorabile la scena nello spezzone) e insoddisfazione esistenziale.
Nel 1907, Jules, austriaco che vive a Montparnasse, se ne innamora e subito vuole sposarla; anche l’amico fraterno Jim, francese, ne è infatuato, ma si fa da parte. La coppia si sposa, si trasferisce in Austria e ha una bimba. Dopo la Guerra, quando ormai il loro matrimonio è sfibrato dalla noia, Jim va a trovarli. E’ l’inizio della storia che scardina ogni convenzione e certezza, avviandosi a un epilogo in cui, al solito, è Catherine a dirigere i destini.

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