Just a perfect day

Problems all left alone

Weekenders on our own

It’s such fun

Ho sempre pensato che questa canzone, in realtà, nasconda un tranello. E’ difficile da spiegare a parole, ma in fondo basta ascoltarla e provare a viverla sulla propria pelle, per capire. E  poi cos’è, questa, se non l’essenza stessa della musica? La musica non bisogna cercare di comprenderla, quanto piuttosto provare a entrarvi dentro, in simbiosi.

Ma, nonostante ciò che ho appena affermato, vorrei tentare ugualmente di ragionarci un po’ su, di sviscerarla e sezionarla: il testo parla di una giornata bellissima, indimenticabile. Perfetta, come del resto Lou Reed ripete più volte durante strofe e ritornello. Bene. Però, non so, io al termine di una giornata perfetta come quella descritta in quelle parole, con tutti i problemi lasciati – per una volta – alle spalle, mi aspetterei un qualcosa di allegro e spensierato, radioso, travolgente, tipo questo:

Shiny happy people

E invece ti ritrovi ad ascoltare quest’uomo che ti racconta della sua giornata perfetta con una voce suadente, che si adagia su una melodia maledettamente malinconica, sembra rotolarsi su un tappeto di lacrime.

Non riuscivo a capirlo, a comprendere il perché di questo contrasto, il motivo per cui il cantautore Newyorchese abbia scelto di giocare in questo modo con parole e suoni.

Oggi, finalmente, l’ho capito.

Sì, perché oggi l’ho avuta la mia giornata perfetta: problemi che ho paura solo a nominare lasciati a casa, lontani – ci penserò domani – spiaggia, pranzo con gli amici, partitella, aria aperta, sole estivo a baciarci la pelle. Ma ho avvertito, in ogni momento, in ogni istante questa strana sensazione che ci fosse qualcosa che mancava. Un particolare imperfetto in una cornice perfetta, un tassello, il mattoncino rimosso che fessura il muro senza lederne la stabilità. Ma non ci ho fatto caso, finché tutti erano lì con me, finché avevo da fare, finché sono stato indaffarato, anche se sapevo che era lì, in tutto il suo vuoto. Un buco nero.

Poi, di colpo, quando gli amici sono andati via lasciandomi solo, eccola: quella malinconia strisciante, dilaniante, inarrestabile come le note della canzone di Lou Reed, che ti vien voglia di ascoltare per celebrare una giornata perfetta, solare, ma poi ti lasciano addosso una patina di muschio.

Eccola, questa canzone, in tutta la sua essenza.

Se non altro sono contento, finalmente, di essere riuscito a capirla davvero.

Perfect day

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This work by Manlio Ranieri is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial 4.0 International License

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