Amo i colori, tempi di un anelito
inquieto, irresorvibile, vitale

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S’io riposo, nel lento divenire
degli occhi, mi soffermo
all’eccesso beato dei colori;
qui non temo più fughe o fantasie
ma la “penetrazione” mi abolisce.

Amo i colori, tempi di un anelito
inquieto, irresorvibile, vitale,
spiegazione umilissima e sovrana
dei cosmici “perché” del mio respiro.

La luce mi sospinge ma il colore
m’attenua, predicando l’impotenza
del corpo, bello, ma ancor troppo terrestre.

Ed è per il colore cui mi dono
s’io mi ricordo a tratti del mio aspetto
e quindi del mio limite.

Alda Merini

Bakeca Formazione

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